12 C
Foligno
mercoledì, Aprile 24, 2024
HomeAttualitàAutisti 118, eroi dimenticati o “manovalanza sacrificabile”?

Autisti 118, eroi dimenticati o “manovalanza sacrificabile”?

Pubblicato il 10 Febbraio 2021 12:23 - Modificato il 5 Settembre 2023 12:49

Tienimi informato

Rimani sempre aggiornato sui fatti del giorno

Ultimi articoli

Foligno, Tari in aumento: 2% in più per le famiglie e 13% per le utenze non domestiche

Le tariffe della tassa sui rifiuti per il 2024 sono state illustrate dall’assessore Ugolinelli nel corso della seduta della prima commissione consiliare. Lunedì 29 aprile il passaggio in consiglio per l’approvazione definitiva

Verso le amministrative: Matteo Salvini primo “big” a Foligno

In vista delle prossime elezioni comunali, il leader leghista farà la sua comparsa all'auditorium “Santa Caterina. Sarà l'occasione per presentare la lista cittadina del Carroccio

Liste d’attesa, la Regione vara un piano da 11,5 milioni di euro

L'investimento servirà per il recupero e il contenimento delle prestazioni sanitarie. Alla Usl 2 dell'Umbria saranno destinati poco più di 2 milioni di euro. Entro metà maggio la verifica delle tempistiche

Tutti ci ricordiamo le sacrosante lodi a medici e infermieri e a tutto il personale sanitario durante le prime terribili fasi della pandemia.

E come tutti abbiamo condiviso la scelta che loro dovevano essere i primi ad essere vaccinati, visto la lotta costante e giornaliera che svolgono contro questo maledetto virus. Ma fino ad oggi è andata cosi? No, o almeno non per tutti nella nostra regione.

Chi doveva organizzare la protezione di tutto il personale in prima linea, si è dimenticato di qualcuno, ovvero della maggior parte degli autisti delle ambulanze, che in pratica sono stati considerati “diversi”.

Quegli autisti che passavano e continuano a passare ogni giorno con le ambulanze per le strade della nostra città, quegli uomini bardati dalla testa ai piedi, pieni di paure, costantemente costretti ad affrontare un virus dagli aspetti patologici e psicologici devastanti.

Ma ciò che risulta ancora più assurdo del non vaccinare per primi gli autisti del 118, è la disparità tra le Usl della nostra Regione. Per fare un esempio, intervistando alcuni operatori del servizio Emergenza-Urgenza 118 dell’ospedale di Foligno, ho appreso che nessun autista del loro servizio 118 (fino a martedì 9 febbraio) è stato vaccinato, neanche con la prima dose. Ricordo che a Foligno gli autisti delle ambulanze sono tutti dipendenti delle varie associazioni di volontariato come Croce Rossa, Croce Bianca e Stella D’Italia, e non della Usl2 stessa.

Quindi per dovere di cronaca ho chiamato anche alcuni sanitari della Usl1, per chiedere se anche i loro autisti 118 avessero avuto lo stesso trattamento della Usl2. Con piacevole sorpresa ho scoperto che l’Azienda ospedaliera di Perugia, aveva già messo a disposizione un piano con alcune dosi di vaccino con cui ha immunizzato gli autisti 118 in prima linea, sia loro dipendenti che quelli delle associazioni di volontariato, e ha programmato e rassicurato gli autisti delle altre ambulanze territoriali, comunicando loro che entro febbraio saranno tutti vaccinati.

Ma come è possibile che in una stessa regione ci sia questa disparità di trattamento?

Gli autisti del comprensorio Usl2 si trovano ogni giorno ad operare nelle ambulanze insieme a medici ed infermieri, giustamente vaccinati e protetti esattamente come succede nella Usl1, o nell’Azienda Ospedaliera di Perugia, quindi devono avere tutti lo stesso trattamento.

Parlando con alcuni di loro in questi giorni, vi posso assicurare che tutta la categoria è molto amareggiata, si sentono lasciati indietro, dimenticati, sono stati esclusi dalla lista dei “primi da mettere in sicurezza”, in pratica, si sentono sacrificabili.

Ma questi uomini alla fine di ogni turno tornano a casa dai loro figli, dalle loro mogli, dai loro genitori che spesso sono grandi anziani, come possiamo pensare di lasciarli da soli con le loro sacrosante paure.

Questa triste vicenda della Usl2 non si ferma ai soli autisti del servizio emergenza urgenza 118. Voglio ricordare che ci sono anche autisti di altre ambulanze, che a volte sono dei semplici “volontari” sempre in forza nel servizio territoriale: parliamo dei cosiddetti “taxi sanitari”, ovvero quelle ambulanze che effettuano giornalmente dimissioni, trasporti, e tutto ciò che ruota intorno al servizio in convenzione Usl. Queste ambulanze addirittura effettuano trasferimenti di pazienti Covid, e anche loro sono stati completamente dimenticati.

Queste persone molto spesso si trovano ad operare senza la sinergia a bordo di personale sanitario qualificato, in pratica con solo la loro formazione di base che non gli permette certo di affrontare in pieno le varie problematiche che il Covid-19 potrebbe instaurare.

Per onestà intellettuale bisogna però dire che le varie associazioni operanti sul territorio, si sono prontamente attivate per segnalare alle Usl di competenza la problematica.

Segnalazioni che sembrano aver portato ad una piccola svolta. Dopo settimane di malumori e appelli agli organi competenti, da pochissime ore sono stati contattati i primi autisti del 118 della Usl2 per ricevere il vaccino. Ciò comunque non cambia la sostanza della vicenda, viste le sollecitazioni alle quali chi di dovere è stato sottoposto e ai ritardi con cui si è arrivati a questo piccolissimo passo in avanti.

Della questione si è interessata anche la politica. Negli scorsi giorni, attraverso una mozione urgente, il gruppi di centrosinistra del consiglio comunale di Foligno avevano presentato una mozione urgente per chiedere l’immediata vaccinazione degli autisti del 118, attraverso il vaccino con la maggiore efficacia certificata.

Ma la lista dei “proscritti” non finisce qui, dentro ci sono finiti anche gli addetti alle pulizie della ditta esterna, che nell’ospedale di Foligno puliscono i reparti Covid, a cui nessuno ancora a detto quando e se, anche loro avranno diritto al vaccino, magari come tutti gli amministrativi dell’ospedale stesso, che difficilmente, stando spesso in smart workingincontreranno un paziente Covid, ma sono stati messi come primi destinatari delle vaccinazioni programmate.

In conclusione vorrei ricordare che questi uomini dimenticati da tutti, continuano e continueranno ogni giorno a servire la nostra popolazione con impegno e dedizione come sempre hanno fatto in questo lungo anno di pandemia. Li vedremo come sempre sfilare in silenzio sulle nostre strade, davanti al pronto soccorso del nostro ospedale, come se aspettassero che qualcuno scriva su quella tela un futuro per loro meno pericoloso e con almeno un briciolo di riconoscenza per quello che hanno fatto e continuano imperterriti a fare.

Articoli correlati