Covid-19, incidenza e RDt in crescita nell’ultima settimana in Umbria

Nel Cuore verde d’Italia superati i 453 casi su 100mila abitanti: il dato peggiore nell’Alto Chiascio. Tra le fasce d’età la più colpita è quella tra gli 11 e i 13 anni

L'incidenza nei Distretti sanitari dell'Umbria (19-25 settembre)

Trend in leggero aumento in Umbria per quanto riguarda la curva epidemica. Per la seconda settimana consecutiva si registra un incremento sia dell’incidenza che dell’RDt. Entrando nel dettaglio dei dati forniti dal Nucleo epidemiologico regionale, l’incidenza settimanale mobile per 100mila abitanti, al 27 settembre, è pari a 453 contro i 303 dei sette giorni precedenti. L’RDt sulle diagnosi calcolato per gli ultimi 14 giorni con media mobile a 7 giorni è, invece, passato da 1.23 a 1.49. Analizzando il quadro per distretti, il dato peggiore lo fa registrare l’Alto Chiascio con 464 casi su 100mila abitanti, mentre quello più basso fa riferimento alla Valnerina con 237 contagi. Nel Folignate, invece, sono 409 i positivi su 100mila abitanti. Passando alle fasce d’eta, quella con l’incidenza più elevata riguarda la forbice che va dagli 11 ai 13 anni, anche se negli ultimi sette giorni l’aumento ha interessato tutte le classi d’eta. In tutto il territorio regionale, poi, si osserva un aumento - seppur lieve - nell’impegno ospedaliero con 115 ricoveri in area medica e due in terapia intensiva al 27 settembre.

I dati elaborati dal Nucleo epidemiologico umbro se da una parte, come sottolineato dall’assessore regionale alla Salute, Luca Coletto, “non devono allarmare”, dall’altra “sono una chiara testimonianza del fatto che il virus continua a circolare”. Da qui un nuovo invito, da parte dell’assessore Coletto, alla vaccinazione, come strumento “per evitare complicanze” e proteggersi dalle “forme gravi della malattia”. Soprattutto, ha aggiunto, “per le persone fragili e per gli over 60 vaccinarsi è una scelta di grande responsabilità per preservare il proprio benessere. Diversamente - ha sottolineato - a pagare le conseguenze di complicazioni della malattia saranno proprio i soggetti con patologie e in età avanzata. In questa fase – ha quindi concluso Luca Coletto – i medici di medicina generale hanno a disposizione la possibilità di prescrivere gli antivirali che sono farmaci per i quali è ormai provata l’efficacia e che sono disponibili nelle farmacie ospedaliere in quantità sufficienti”.

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di Redazione

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