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Foligno, lotta alle truffe: quali sono le più comuni e come difendersi

Pubblicato il 20 Maggio 2017 14:15 - Modificato il 5 Settembre 2023 17:21

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Raggirano ignari cittadini allo scopo di farsi consegnare del denaro. E lo fanno confondendo la vittima di turno con lunghi e pressanti discorsi, non lasciandogli il tempo di riflettere e presentandosi nella maggior parte dei casi in coppia, ben vestiti e in alcuni casi spacciandosi anche per forze dell’ordine, professionisti o semplici dipendenti di aziende. Insomma, la truffa è sempre dietro l’angolo e a farne le spese sono sempre più persone. Tra loro tantissimi anziani, ma il raggiro – soprattutto quando è ben fatto – non lascia scampo a nessuno. Ecco perché l’informazione e la prevenzione diventano fondamentali. E proprio in quest’ottica la lega folignate del Sindacato dei pensionati della Cgil, ha chiamato a raccolta i cittadini per metterli in guardia sui pericoli quotidiani in cui si può incappare. Il tutto prendendo in esame anche le tipologie di truffe che sono risultate più comuni nella città della Quintana. Due, in particolar modo, quelle per così dire più “gettonate”, come spiegato da Libero Luchini, segretario regionale di Silp Cgil. “La prima – ha detto – è quella dello specchietto, quando cioè il truffatore di turno finge un incidente e prova a farsi consegnare del denaro, convincendo la vittima a non segnalare l’accaduto a forze dell’ordine o compagnie assicuratrici. La seconda, invece, avviene telefonicamente. In questo caso, il malcapitato riceve una chiamata da parte di un sedicente carabiniere o poliziotto o anche avvocato che gli comunica che un familiare ha avuto un problema e che per risolverlo serve del denaro”. Ma come difendersi? Per Libero Luchini bisogna dubitare di chi fa queste richieste di denaro e rivolgersi alle forze dell’ordine quando ci si trova in simili situazioni. Così come serve prestare particolare attenzione quando si sottoscrivono contratti o si forniscono dati a sconosciuti o sedicenti operatori. L’allarme, in questo caso, arriva da Federconsumatori Umbria ed in particolare dal suo segretario, Alessandro Petruzzi. “Non bisogna mai divulgare informazioni al telefono – ha spiegato – soprattutto quando hanno a che vedere con le bollette delle utenze. Così come è bene non firmare mai subito un contratto ma prendersi del tempo per decidere e stare lontani da chiede che vengano firmate cambiali o assegni post datati. In tutti i casi – ha concluso Peruzzi – è bene parlarne”. Si, perché la truffa non deve essere un tabù. “Purtroppo – ha aggiunto su questo fronte Libero Luchini – non sempre questi episodi vengono segnalati. Molti si vergognano di esser stati truffati, altri perdono la fiducia in loro stessi ed altri ancora si sentono un peso per le loro famiglie”. Insomma, l’invito è a far affidamento nelle forze dell’ordine e a denunciare sempre quanto accaduto, anche perché così facendo si possono aiutare altri cittadini. “L’informazione rende libere le persone – ha detto a questo proposito l’assessore folignate, Maura Franquillo – e consapevoli di quello che accade. Non bisogna vivere con la paura delle truffe e non bisognadiffidare sempre dell’altro, ma informarsi ed informare, quello sì. E questo è anche compito delle istituzioni che devono lavorare con gli adulti, ma anche e soprattutto con i giovani, con i cittadini di domani”.

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