Alzheimer, dopo il sisma pronta a riaprire Casa Serena. Menichelli: "Ci siamo"
La Usl2 attende il via libera da parte del Comune di Foligno dopo alcuni piccoli interventi. In questo ultimo periodo alcuni disagi per i familiari dei pazienti, ma c'è comunque stato un supporto sanitario
Dovrebbe ormai mancare poco al totale ripristino dei servizi di "Casa Serena" di Foligno, meglio conosciuta come ex Onpi. Dopo il terremoto del 30 ottobre scorso alcune stanze dell'edificio sono state evacuate a causa della necessità di risistemare alcune pareti. Questo ha determinato lo spostamento di alcuni ospiti, che sono stati trasferiti in un'altra residenza protetta, e la sospensione del servizio che riguarda il centro diurno "Le Margherite" che ospita decine di malati affetti dalle sindromi di Parkinson ed Alzheimer. Un vero e proprio disagio per i familiari di questi ultimi, palesato in una lettera inviata alle redazioni giornalistiche. “Un servizio irrinunciabile per chi è affetto da malattie tanto invalidanti – si legge nel messaggio – e la cui assistenza richiede uno sforzo enorme da parte dei congiunti”. Oltre a non conoscere la data di riavvio del centro diurno, in queste ultime settimane i parenti non hanno potuto far riferimento a nessun altro luogo che garantisse continuità al servizio. A tranquillizzare le famiglie è la dottoressa Paola Menichelli, direttore del distretto Usl2 di Foligno intervistata dalla redazione di Rgunotizie.it: “Al di là dei lavori che sono in fase di ultimazione – spiega - quando si esegue un intervento di evacuazione, anche parziale, prima di rimettere dentro la struttura gli ospiti bisogna avere tutte le carte in regola. Abbiamo seguito l'iter previsto in questi casi, passando per la ?rotezione civile, il Comune e l'azienda ospedaliera, adesso stiamo solo attendendo le certificazioni”. Dopo il sisma del 24 agosto la residenza di Sant'Eraclio, oltre ai consueti 70 anziani, aveva accolto altre 7 persone della Valnerina che avevano dovuto abbandonare le loro strutture perché parzialmente inagibili. “Dopo il terremoto del 30 ottobre abbiamo però, per sicurezza, dovuto far sgomberare alcune stanze del quarto, del secondo e del piano terra della struttura” continua la Menichelli. Mentre per chi usufruisce del servizio di assistenza residenziale è stata trovata una diversa ma paritaria alternativa, a risentirne di più sono stati gli ospiti del centro diurno che hanno dovuto rinunciare alle attività di sostegno. “Visto il prolungarsi della situazione conclude il direttore del distretto folignate - abbiamo cercato di supportare le famiglie che vivono le situazioni più complicate potenziando l'assistenza domiciliare. La situazione comunque ormai dovrebbe essere agli sgoccioli”.

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