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Campello, è tornata la discarica dei televisori

Pubblicato il 23 Febbraio 2016 09:15 - Modificato il 5 Settembre 2023 21:21

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Se è opera della stessa “mano” probabilmente non si saprà mai. Di sicuro, l’inciviltà è la stessa. Sì, perché nella stessa zona dove qualche settimana fa vennero scaricati una cospicua quantità di televisori e computer ormai desueti, ne sono comparsi altrettanti, se non di più, nelle scorse ore. L’area è la strada situata nelle immediate vicinanze del torrente Marroggia nel Comune di Campello sul Clitunno, e lì sono comparsi qualche mattina fa, come per magia, carcasse di televisori e computer, oltre che, esattamente come la volta scorsa, diverso materiale elettrico e elettronico. Una discarica a cielo aperto che è stata creata ancora una volta a soli 100 metri da quell’isola ecologica che avrebbe potuto “accogliere” tutto quel materiale lasciato lì dal gesto scellerato di chi ha pensato bene di compiere un gesto tanto scellerato ai danni dell’ambiente, e non solo. Un doppio episodio a poca distanza l’uno dall’altro dal quale traspare, non c’è dubbio, una certa singolarità. Sì, perché appare davvero difficile anche solo pensare che scaricare lì così tanto materiale sia opera di una singola persona. Un fatto decisamente singolare visto soprattutto il grande quantitativo di materiale tecnologico lasciato lì in maniera del tutto impropria e senza poi “nasconderlo” più di tanto, e per ben due volte nel giro di poco tempo. Una discarica a cielo aperto, insomma, che pare impossibile imputabile a un singolo cittadino. E visto che quella strada, come fece capire l’assessore all’Ambiente del Comune di Campello sul Clitunno, Giulio Albagini, nella precedente circostanza, è una sorta di “zona franca”, dato che poco trafficata e con un centro abitato che dista più di mezzo chilometro da quell’area, chiunque, con un mezzo pesante, può sostare lì, indisturbato, di notte, e scaricare materiale che ormai non è più utilizzabile. E pensare che di soluzioni per smaltire tutto quel materiale in maniera “regolare” ce ne sarebbero state addirittura due. La prima e quella che, forse, avrebbe potuto aspettare il giorno di apertura della vicina Oasi Ecologica evitando così di deturpare, e soprattutto inquinare, quell’area che ora, il Comune dovrà bonificare con il supporto di Vus, e la seconda che proprio la Valle umbra servizi ha un servizio, gratuito, in grado di prelevare in loco i rifiuti pesanti di cui ci si vuole liberare. 

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