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La Quintana 4D creerà nuovo lavoro: “Non vogliamo fallire questa rivoluzione”

Pubblicato il 18 Dicembre 2016 11:07 - Modificato il 5 Settembre 2023 18:31

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La Quintana si proietta sempre di più al futuro. Sabato mattina a palazzo Candiotti è stata messa la prima pietra miliare per valorizzare il patrimonio culturale immateriale della Giostra. Studenti e docenti delle scuole folignati insieme ai rappresentanti dei dieci rioni, hanno ascoltato i passi di quello che è un grande progetto che proseguirà negli anni ma che vedrà il primo segno tangibile entro l’edizione quintanara di giugno 2017. Le quattro “D” stanno per divertimento, digitale, didattica, diffusa. Quattro parole che racchiudono tutto il valore di un’idea che ha già affascinato anche la Regione Umbria. Il progetto nasce dall’incontro tra la Quintana e il monumento digitale ed aspira ad essere il primo esempio concreto in Italia di patrimonio culturale intangibile fruibile in realtà aumentata per la valorizzazione di un centro storico di medie dimensioni. L’Ente Giostra ed il Centro Studi Città di Foligno, in collaborazione con gli Stati Generali dell’Innovazione e la Digital Cultural Heritage Arts & Humanities School, saranno i promotori, grazie anche ai giovani del territorio che con l’alternanza scuola-lavoro collaboreranno a stretto contatto con i responsabili dei dieci rioni nella preparazione di rappresentazioni museatrali sulla storia e la tradizione della Quintana da condividere nel portale Open Data della Regione Umbria per favorire la fruizione del patrimonio culturale intangibile della città in ambientazione di realtà aumentata e virtuale e regalare a Foligno il ruolo di prima città d’arte e cultura digitale. “Crediamo tantissimo in questo progetto che è già stato presentato in Regione – afferma Domenico Metelli, presidente dell’Ente Giostra Quintana -. Un’iniziativa che non vogliamo fallire, visto che è l’unico del suo genere in Italia, una vera rivoluzione. Vogliamo coinvolgere l’intera città”. Per Mario Margasini, direttore del Centro Studi, “la Quintana 4D significa leggere questa manifestazione in un modo nuovo, visto che avremo a che fare con le nuove tecnologie – afferma – non ci sono musei di questo tipo in Italia. I ragazzi potranno inoltre acquisire importanti competenze professionali, così come richiesto al giorno d’oggi anche dal Mibact”. In rappresentanza della Regione era presente Joseph Flagiello: “Come Ente regionale stiamo costruendo una piattaforma dal nome Open Data, ovvero un luogo in cui convergeranno tutte le informazioni dal territorio. Una mappa dell’Umbria in cui si cerca di rappresentare la regione secondo le ricchezze che possono attrarre un turista”. Il vicesindaco di Foligno, Rita Barbetti, si è soffermata sull’importanza di “imparare bene divertendosi”. “Questa – ha specificato Barbetti – è un’intuizione vincente. Mi piace l’idea che la Quintana esca dalle taverne e incontri la scuole, così come è un bene che l’alternanza scuola-lavoro abbia più pratica che teoria”. Il lavoro vero e proprio partirà da gennaio, dove verranno create dieci storie per dieci rioni, volte alla promozione delle dieci contrade e ad integrare in realtà aumentata il materiale promozionale della Giostra di giugno 2017. Un esempio? Attraverso questa tecnologia, sarà possibile con il proprio smartphone rendere virtuali pezzi di storia quintanara, magari collegandosi puntando il cellulare sui codici riportati nei depliant cartacei. Altro obiettivo è quello della geolocalizzazione dei dati raccolti nelle fasi di ricerca, inserendoli nel portale Open Data della Regione Umbria. Verranno quindi progettati poster, biglietti e segnapunti collegati ed “attivabili” con i prodotti realizzati nel corso del laboratorio. Poi, con il passare degli anni, verranno prodotti nuovi contenuti multimediali, trasformando il centro storico di Foligno in un vero e proprio modello di città d’arte e cultura digitale. “I risultati – ha spiegato Altheo Valentini del Centro Studi – verranno presentanti in una consultazione a livello nazionale, per poi finire in Europa”. Qualche assaggio digitale del progetto è stato fatto da Paolo Russo, segretario generale degli Stati generali dell’innovazione. “Avrete a disposizione le competenze di esperti non facili da trovare all’interno delle scuole – ha ribadito agli studenti -. Questa non è un’opportunità che capita tutti i giorni. Un altro obiettivo del progetto certamente non secondario – ha specificato – è quello di creare a Foligno un ecosistema dove poter sviluppare i nuovi mestieri che stanno nascendo nel digitale, come quello di precettore di intelligenze artificiali”.

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