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Sicurezza, Foligno dice sì al controllo del vicinato: via alla progettazione

Pubblicato il 23 Ottobre 2017 13:29 - Modificato il 5 Settembre 2023 16:37

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Prevenire i reati e ridurre quella percezione di insicurezza che sempre più spesso i cittadini sentono. E’ per soddisfare questa duplice esigenza che, in diversi Comuni d’Italia, è nata quell’esperienza civica che risponde al nome di “controllo del vicinato” e che a breve arriverà anche a Foligno. La giunta comunale, infatti, negli scorsi giorni, si è espressa favorevolmente dinnanzi all’ipotesi di sperimentare questo sistema di controllo anche sul territorio folignate. Ecco allora che con un’apposita delibera si è dato il placet ad un’iniziativa, si legge nel documento, ritenuta “meritevole di promozione e incentivazione, anche in termini di coesione sociale e recupero di rapporti di vicinato improntati alla collaborazione e al mutuo supporto”. Iniziativa che in Umbria già esiste, dal momento che l’associazione “Controllo del vicinato” è giuridicamente costituita, al punto che la referente regionale, Mirella Seccafieno, ed il vice presidente nazionale, cofondatore e ideatore del progetto, Francesco Caccetta, avrebbero già manifestato la disponibilità “a fornire la necessaria consulenza e il supporto tecnico per avviare il progetto nel Comune di Foligno”. Il progetto prenderà forma in quei quartieri o in quelle frazioni in cui verranno costituiti degli appositi gruppi di cittadinanza attiva. Il programma prevede il coinvolgimento dei cittadini per migliorare e favorire la conoscenza reciproca nell’ambito del proprio quartiere, migliorando la vivibilità delle aree coinvolte attraverso, ad esempio, la segnalazione di anomalie; e promuovendo l’educazione alla convivenza, il rispetto della legalità, il dialogo tra le persone, l’integrazione e l’inclusione sociale. Il “controllo del vicinato” punta, inoltre, allo sviluppo del senso civico ed al miglioramento delle azioni di prevenzione, delle attività d’informazione per il cittadino spingendo verso una più spiccata percezione di sicurezza. Prima che il progetto prenda il via, però, occorrerà promuovere degli incontri con la cittadinanza in ogni quartiere della città e in ogni frazione dove si intende attivare il“controllo del vicinato”. Dopodiché si passerà alla fase di formazione dei referenti, dei responsabili di programma e dei coordinatori ed all’organizzazione del lavoro. Non si tratta comunque di un sistema di controllo che si va a sostituire alle forze di polizia. Non contempla, inoltre, l’esecuzione delle cosiddette “ronde volontarie” e non autorizza alcuna forma di intervento attivo e sostitutivo dei cittadini ai compiti delle forze dell’ordine. I cittadini, quindi, potranno svolgere solo un’attività di osservazione di ciò che accade nel loro quartiere. 

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