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Montefalco, redditi e salari sotto la media regionale. Cgil: “Serve un confronto”

Pubblicato il 14 Marzo 2021 09:31 - Modificato il 5 Settembre 2023 12:42

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Un confronto concreto tra il Comune di Montefalco e i sindacati. Un confronto che Cgil, Cisl e Uil hanno richiesto da tempo, ma che non si è ancora concretizzato. Lo ribadiscono in una nota Angelo Scatena e Mario Bravi, rispettivamente responsabile di zona di Foligno-Bastia-Spoleto-Valnerina e segretario generale Spi Cgil Perugia, denunciato la “delicata e difficile situazione” che sta attraversando la “Ringhiera dell’Umbria”.

Il riferimento è, com’è ormai noto, al buco di bilancio da 4 milioni e 200mila euro “che – dichiarano – si aggiunge alla già precaria situazione economica e sociale del comune”. A cominciare da un calo del 3,4 per cento in quasi dieci anni della popolazione. Gli abitanti, fanno sapere Scatena e Bravi, sono passati dai 5.676 del 2012 agli attuali 5.483. L’indice di vecchiaia è salito al 249 per cento, la popolazione over 65 anni sfiora il 30 per cento (28,1%) e gli ultra 80enni sono il 9,9 per cento. In calo, inoltre, il tasso di natalità, sceso al 6,9 per cento, mentre quello di mortalità è salito al 13,4 per cento.

Tra i dati illustrati dai due esponenti Cgil anche quello relativi al reddito medio che si attesta sui 18.147 euro lordi annui, inferiore di 700 euro rispetto alla media regionale e di oltre 2mila euro rispetto a quello medio nazionale. Sono 403 i montefalchesi che percepiscono l’indennità di accompagnamento, mentre l’importo medio mensile lordo delle pensioni di vecchiaia è di 931 euro mensili, il 9 per cento in meno rispetto alla media regionale e il 17 per cento in meno rispetto a quella nazionale. I depositi bancari medi pro-capite corrispondono a 7.064 euro, il 30 per cento in meno rispetto alla media regionale e il 60 per cento in meno rispetto alla media nazionale.

Uno sguardo, infine, al tessuto produttivo del borgo umbro che lascia emergere, secondo quanto spiegato da Angelo Scatena e Mario Bravi, una netta prevalenza delle micro imprese (tra 0 e 9 dipendenti), che rappresentano e occupano il 70,8 per cento dei lavoratori dipendenti. Dato che, sottolineano, si riverbera sui livelli salariali, “che – dichiarano – sono bassissimi”: 17.586 euro lordi annui a Montefalco, 20.651 in Umbria e 26.772 in Italia.

Insomma, una situazione che, ribadiscono dalla Cgil, “non può essere messa sotto il tappeto e che richiede un confronto anche con il sindacato”. Un confronto che per Scatena e Bravi risulta, alla luce dei dati riportati, “più che mai necessario”.

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