Otto ventilatori polmonari sono stati donati dalla Cna Umbria al servizio sanitario regionale per contribuire alla lotta contro il Coronavirus. Continuano a moltiplicarsi, dunque, le iniziative di solidarietà messe in piedi nel Cuore verde d’Italia da parte di singoli cittadini, ma anche di imprese e associazioni di categoria per fronteggiare un’emergenza che oggi interessa quasi 400 cittadini umbri, risultati positivi al Covid-19. “Sappiamo bene – ha commentato in proposito il presidente di Cna Umbria, Renato Cesca – che, oltre a quella sanitaria, c’è un’emergenza economica, ma la salute pubblica viene prima di tutto”.
Da qui, dunque, la decisione del numero uno della Confederazione nazionale dell’artigianato e della piccola media impresa di contribuire concretamente alla causa, nella convinzione che “ciascuno debba fare la propria parte”. “Abbiamo sempre sostenuto che le imprese sono innanzitutto una istituzione sociale prima che economica – ha spiegato -, perché svolgono un ruolo determinante nella creazione di ricchezza e di posti di lavoro. È anche attraverso le imprese che arrivano le risorse necessarie a garantire uno stato sociale accettabile. E noi pensiamo che, da questo punto di vista e pur con tutti i suoi problemi, l’Italia sia un grande Paese perché garantisce a tutti i cittadini cure gratuite adeguate. Il nostro apprezzamento, in particolare, va alle migliaia di operatori sanitari che in queste settimane affrontano in prima linea la pandemia anche a rischio della propria vita”.
Tra la prossima settimana e quella successiva gli otto ventilatori polmonari verranno consegnati alla Protezione civile, mentre la Cna Umbria è al lavoro per avviare nuove azioni solidali che coinvolgano le imprese associate, anche attraverso l’acquisto di dispositivi di protezione. Intervenendo sul fronte dell’emergenza economica, il presidente Cesca ha invece sottolineato la positività dell’azione del Governo. “Il primo decreto – ha dichiarato – va nella giusta direzione, anche se purtroppo non sarà sufficiente ad affrontare i problemi che abbiamo di fronte. Saremo tutti costretti a pagare un prezzo – ha quindi concluso – però siamo convinti che l’Italia sia un grande Paese e che se resteremo uniti e solidali ce la faremo.”