Torneranno al lavoro da lunedì 18 maggio barbieri e parrucchieri. Dopo oltre due mesi di stop riprende l’attività del comparto dei servizi alla persona. Come detto, i primi a ripartire in Umbria saranno barbieri e parrucchieri, mentre resta da sciogliere il nodo relativo ai centri estetici, che non riapriranno il prossimo lunedì. La data ipotizzata è quella del 25 maggio prossimo. Intanto sono state rese note le linee guida individuate dal comitato tecnico scientifico incaricato dal Governo e dall’Inail. Linee guida che potranno, poi, essere rimodulate dalle Regione attraverso ulteriori ordinanze. In entrambi i casi l’imperativo è quello di contenere il rischio di contagio.
Andando a vedere allora le disposizioni previste all’interno del documento diramato dall’Inail, per ciò che riguarda barbieri e parrucchieri, andranno programmati attività e tempi. Contemplata una nuova disposizione e gestione degli spazi con la possibilità di utilizzare barriere separatorie. Andrà inoltre rispettata la distanza minima di almeno due metri tra le postazioni e andranno eliminati riviste o altri oggetti di uso promiscuo. Accesso vietato a clienti con una temperatura corporea superiore ai 37,5 gradi. Si potrà usufruire dei servizi solo su prenotazione e l’ingresso sarà consentito ad una sola persona, fatta eccezione per minori e disabili che potranno essere accompagnati. Mantelle e grembiuli dovranno essere monouso o se riutilizzabili adeguatamente lavati. Ogni attività dovrà inoltre dotarsi di soluzioni disinfettanti, mentre l’area di lavoro e gli strumenti andranno sanificati dopo ogni trattamento.
Per quanto riguarda invece i centri estetici, no all’utilizzo di saune, bagni turchi o vasche idromassaggio. Al termine di ogni trattamento, poi, andranno rimosse pellicole e lenzuolini monouso, pulite e disinfettate tute le superfici della cabina estetica. Sia nei negozi di parrucchieri che nei centri estetici andranno fatti arieggiare i locali e il personale dovrà indossare, durante tutta la giornata lavorativa, mascherine, visiere e guanti. Questi ultimi andranno cambiati per ogni cliente.
Spazi di 4 metri per ciascun cliente o, in alternativa, barriere divisorie. Sono invece le due opzioni su cui dovranno ragionare i titolari di bar e ristoranti che da lunedì 18 maggio potranno tornare ad accogliere i clienti all’interno dei loro locali. La questione più complessa da risolvere, infatti, è quella che prevede il rispetto del distanziamento sociale, fondamentale per evitare la diffusione del contagio.
Distanziamento sociale che, così come previsto dal documento predisposto da comitato tecnico scientifico e Inail, privilegerebbe almeno in una prima fase soluzioni che contemplano l’uso di spazi aperti rispetto ai locali chiusi, “anche – si legge nelle linee guida diramate – anche attraverso soluzioni di sistema che favoriscano queste modalità”. Importante, in quest’ottica, rivedere l’organizzazione degli locali, con una rimodulazione tale da garantire un distanziamento tra i tavoli di almeno 2 metri e spazi adeguati tra le sedute.
No al servizio a buffet o formule simili e menù non più cartacei, fatta eccezione per quelli monouso, ma consultabili attraverso app, siti o le più classiche lavagne. I clienti, inoltre, dovranno utilizzare le mascherine in tutte le attività precedenti o successive al pasto e pagare preferibilmente con metodi elettronici. Al termine di ogni servizio al tavolo, poi, andranno effettuate tutte le operazioni di igienizzazione, evitando il più possibile utensili e contenitori riutilizzabili. Per quanto riguarda il personale, tanto quello in cucina quanto quello di sala dovrà indossare guanti e mascherine. Necessaria, infine, la presenza di dispenser con soluzioni idroalcoliche per favorire una corretta e frequente igiene delle mani.