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Foligno, Trombettoni (Pd): “Astenuta perché insoddisfatta delle risposte ricevute”

Pubblicato il 1 Agosto 2015 13:35 - Modificato il 5 Settembre 2023 23:27

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Mentre in città si continua a discutere dell’approvazione in extremis del bilancio di previsione 2015, con i folignati divisi rispetto al passo indietro compiuto da due dei tre dissidenti dell’area Pd, ad intervenire sulla questione è stata – a neanche 24 ore di distanza – Lorella Trombettoni. L’esponente della sinistra Dem che, insieme ad Elio Graziosi e Michela Matarazzi, aveva presentato il famoso emendamento con cui si era profilato lo spettro del commissariamento del Comune di Foligno, in una nota ha voluto spiegare i motivi che l’hanno spinta ad astenersi dal votare il documento di programmazione economica, diversamente da quanto fatto da Matarazzi e Graziosi, quest’ultimo poi uscito dal Partito democratico. “Ho votato in modo difforme rispetto al resto del gruppo Pd – si legge – in quanto insoddisfatta della risposta alla richiesta da me presentata il 30 giugno in prima commissione consiliare”. Il riferimento è in prima battuta al capitolo Vus, ed in particolare alla questione delle accise riscosse e non versate dopo il sisma del ’97. “Dopo la condanna in primo grado alla restituzione delle quote da parte della commissione tributaria provinciale – spiega, ripercorrendo la vicenda – oggi siamo in attesa del verdetto di II grado. Vero è – prosegue – che l’amministrazione ha avanzato ricorso alla sentenza ma, a parere della sottoscritta, in attesa di giudizio superiore l’amministrazione è obbligata all’ottemperanza di quella momentaneamente in vigore”. Lorella Trombettoni entra poi nel merito di altre vicende, come quelle di Fils e del mattatoio, per le quali – dichiara – si registra il “permanere di uno stato di grave sofferenza come citato e riportato nella delibera della Corte dei conti nella camera di consiglio del 18 dicembre dello scorso anno”. Su questo fronte da Trombettoni era arrivata la richiesta al sindaco di “chiarimenti, in materia, vincolati imprescindibilmente da un parere preventivo dei revisori dei conti, soprattutto – si legge ancora – nell’interesse della tutela dell’amministrazione comunale e di ogni derivata responsabilità civile, penale e patrimoniale dei singoli consiglieri. Alla sottoscritta – sottolinea però – è invece pervenuta soltanto una risposta, firmata dal sindaco e dal presidente del consiglio comunale, che descrivono la materia con proprie soggettive valutazioni di carattere anamnestico”. Tutte questioni, dunque, che per la consigliera in quota Pd hanno fatto venir meno quelle “condizioni oggettive” tali da “poter valutare e quindi esprimere il proprio giudizio sul documento, visto il permanere di dubbi di rilevanza tecnica sulla costruzione dello stesso che, in questa fase – precisa – potevano essere sollevati soltanto da parere preventivo dei revisori dei conti, come avevo chiesto in qualità di consigliere di maggioranza e coordinatrice della prima commissione consiliare. Il sindaco ed il presidente del consiglio comunale invece – dichiara in conclusione – si sono assunti in proprio la responsabilità di non attivarlo. Per queste motivazioni mi sono astenuta dalla valutazione di bilancio”.

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