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Foligno, maggioranza e opposizione di nuovo ai ferri corti

Pubblicato il 10 Agosto 2014 09:26 - Modificato il 6 Settembre 2023 02:46

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Se sembra si siano placate le acque per l’ormai nota vicenda del gesto da pianista in consiglio comunale da parte del vice sindaco, un nuovo tema alimenta lo scontro tra maggioranza ed opposizione a Foligno: l’assegnazione delle case popolari. La discussione del documento e la sua approvazione – prima dell’obbligato passaggio in consiglio comunale – non è stata però indolore. E così da qualche giorno ormai i due schieramenti si sfidano a colpi di comunicati stampa. A dare il là alla vicenda, una nota congiunta dei gruppi di opposizione (Forza Italia, Amoni sindaco, Obiettivo comune, Impegno civile e Movimento 5 stelle), alla quale nella giornata di sabato ha replicato il consigliere comunale in quota Pd, Elio Graziosi. “Va ricordato – dichiara – che per determinare la graduatoria per l’assegnazione degli alloggi di edilizia popolare, occorre far riferimento al regolamento regionale. I punteggi – prosegue – vengono stabiliti per la maggior parte dal documento regionale, fatta eccezione per alcuni punti definiti dal singolo Comune in base alle esigenze territoriali. In questo senso – conclude Graziosi – il regolamento stabilito dal Comune di Foligno è improntato alla prudenzialità ed all’effettiva integrazione sociale”. Ma se questo è il punto di vista dell’esponente del Partito democratico in consiglio comunale, di diverso avviso è l’opposizione. “La reazione scomposta del consigliere Graziosi sulla questione del regolamento delle case popolari – commenta Riccardo Meloni di Forza Italia, che già nei giorni scorsi era intervenuto sulla vicenda – è dovuta a una delle due ipotesi: la malafede per difendere un provvedimento impopolare, oppure perchè non c’è una conoscenza completa della pratica. La prima proposta avanzata dalla minoranza – prosegue Meloni – mirava ad aumentare il punteggio ai residenti da più di 10 anni a Foligno. Un ragionamento che parte dal fatto che pagano le tasse da molti anni e sono cittadini di Foligno da tempo. Non ci vedo nulla di strano se si vuole evitare di penalizzare questi cittadini, anzi mi sembra moralmente doveroso da parte di un’amministrazione comunale”. Il secondo punto di scontro riguardava invece la percentuale di assegnazione degli alloggi tra cittadini folignati e stranieri. “La legge regionale, su questa materia, prevede una forbice di assegnazione, scelta dal Comune, che va da un minimo del 10 per cento ad un massimo del 30 per cento per le categorie “Cittadini Stranieri di Stato Membro UE”, “Cittadini Stranieri non appartenenti a Stato Membro UE”, “Categorie Speciali” (anziani, portatori di handicap, ecc). Mi sembra ragionevole regolamentare con il 10% le prime due categorie e con il massimo ossia il 30% la categoria speciale, tutto qui. Essere tacciato di razzismo per queste scelte previste da una legge regionale – conclude Riccardo Meloni – è vergognoso ed inaccettabile. Personalmente credo che sia forma di razzismo attaccare chi ha idee diverse dalle proprie”. In attesa di sapere se e chi dalla maggioranza replicherà all’opposizione, a far sentire la propria voce è stato anche il Movimento per Foligno, ex alleato di Nando Mismetti e dei suoi durante la campagna elettorale. Per Lorenzo Schiarea “vanno tutelati con più punti in graduatoria tutte quelle persone che sono da più anni residenti nella nostra città. Nel programma di maggio – spiega – parlammo di 7 anni, e sulla necessità di aumentare la percentuale degli immobili da assegnare agli italiani, 5 appartamenti nel caso di 10 unità abitative. Solamente tutelando chi ha investito su Foligno – conclude Schiarea – e ha deciso di condurci la propria vita familiare si permette di rafforzare il legame tra cittadino, città e amministrazione”.

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