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Liste d’attesa, prestazioni in via di smaltimento. Ma per Tesei serve fare di più

Pubblicato il 22 Novembre 2023 17:32

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“Continua l’erosione delle prestazioni accumulate sino a maggio 2023”. Ad annunciarlo è la Regione Umbria, tornata a fare il punto della situazione relativamente alle liste d’attesa in Sanità. Stando ai dati forniti da palazzo Donini, ad oggi “risultano smaltite circa il 91% delle liste d’attesa presenti al primo maggio scorso, mentre il sistema delle prestazioni totali in sospeso si attesta intorno alle 48mila”. Questi alcuni dei numeri illustrati nel corso della riunione nel pomeriggio di martedì che si è tenuta a palazzo Donini alla presenza della presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, dell’assessore alla Sanità, Luca Coletto, il direttore regionale, Massimo D’Angelo, i direttori delle aziende ospedaliere e sanitarie locali, i direttori dei Distretti sanitari.

Nello specifico dell’andamento, delle 77.452 prestazioni che si registravano al primo maggio 2023, ne sono state gestite oltre 69mila (91%), portando così il numero totale delle prestazioni accumulate ante primo maggio, e ancora in sospeso, a 7.195 (circa il 9% del totale iniziale).

Ad oggi le prestazioni in attesa totali sono 48.540 (63% di quanto registrato al primo maggio), dato che ormai appare costante nei rilievi delle ultime settimane, ma che ha visto una erosione del 7% rispetto al numero comunicato il 22 settembre scorso (oltre 52mila), nel corso della precedente riunione. Delle prestazioni accumulate da maggio ad oggi (41.345) oltre la metà (22.217) riguardano i fragili per i quali la politica regionale ha deciso di preservare il principio di prossimità territoriale (over 65, oncologici e invalidi gravi) allo scopo di offrire all’utenza un servizio più agevole, nonostante tale scelta, ovviamente, rallenti lo smaltimento e costituisca più della metà del nuovo accumulo avvenuto da maggio.

Attualmente il sistema sanitario pubblico regionale riesce a dare una risposta entro i tempi previsti ad oltre il 90% delle prestazioni Urgenti, tra l’86% e l’89% delle prestazioni a Breve e Differite a 60 giorni, e percentuali tra il 70 e il 76% per ciò che riguarda le Differite a 30 giorni e Programmate, dati che vengono ritenuti ancora non soddisfacenti.

Durante la riunione, la presidente Tesei ha sottolineato l’importanza della gestione dell’appropriatezza delle richieste, ma in maniera particolare ha chiesto un forte incremento della produttività da parte delle aziende sanitarie riscontrando che ad oggi tale produttività di tutte le prestazioni specialistiche offerte appare ancora inferiore del 10% circa rispetto al periodo preCovid. Il tutto al fine di diminuire i tempi di attesa dei cittadini per ricevere le prestazioni richieste.

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