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Spoleto, le nuove commissioni consiliari sono senza minoranza

Pubblicato il 6 Settembre 2017 16:02 - Modificato il 5 Settembre 2023 16:47

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Se così dovesse proseguire, si aprirebbe uno scenario davvero insolito all’interno del governo cittadino di Spoleto. Si, perché nella riorganizzazione delle commissioni consiliari manca un elemento non irrilevante. Ed è quella dei nomi di coloro che dovrebbero rappresentare, sì, la parte più “debole” dell’intero assetto di ogni singola commissione consiliare, ma essenziale per il confronto sui vari temi che appartengono a ogni amministrazione pubblica. Già, perché loro, i consiglieri di minoranza, non li hanno forniti quei nomi nel corso del consiglio comunale di lunedì pomeriggio, contestando, per di più, le modalità attraverso le quali l’amministrazione ha deciso di riorganizzare quegli organismi che con l’andar del tempo avevano perso parecchia rappresentatività per la maggioranza di governo. E principalmente per il cambio di casacca di alcuni di quei consiglieri eletti con il candidato sindaco Fabrizio Cardarelli. Un atto quello messo al primo punto all’ordine del giorno, che è stato definito da alcuni dei consiglieri di opposizione l’ennesimo atto di forza e addirittura una scelta vanitosa dell’amministrazione, solo per citare alcuni epiteti rivolti all’amministrazione comunale di Spoleto. Ma, di contro, un atto tanto necessario per l’amministrazione comunale, non sia altro, appunto, che per riequilibrare la rappresentatività politica della maggioranza. “Il riordino è stato deciso dall’ufficio di presidenza o è una sua iniziativa?”, ha esordio Aliero Dominici (gruppo misto). Una affermazione che è stata, in qualche modo, ribadita dalla consigliera Laura Zampa (Pd), e che ha mandato su tutte le furie il presidente del consiglio comunale, Giampiero Panfili. Il quale ha tenuto a fare qualche precisazione. “Alla conferenza dei capigruppo lunedì scorso, nessuno della minoranza ha partecipato – ha detto – riconvocata 48 ore dopo erano presenti Emili, Cretoni e Settimi, Elisa Bassetti ha mandato la sua giustificazione mentre non ce ne sono state né del Pd né del gruppo misto. E anche alla riunione all’ufficio di presidenza erano presenti due componenti su tre, e quindi siamo andati avanti”. Ma durante la pausa, visionato i verbali delle due riunioni “abbiamo visto che in realtà non risulta che sia stato deciso di metterla al primo punto dell’ordine del giorno”. “Non tanto mi sorprende quello che fate ma come lo fate, un ennesimo atto di forza che poteva essere fatto con modi diversi”, sono state le parole di Martellini (Pd). “Una cosa sciocca pensare di riorganizzare le commissioni – ha aggiunto Marina Morelli (gruppo misto) – si poteva reintegrare, per quanto riguarda la quarta commissione, i componenti, molto più semplicemente”. Ma ora che succederà? A spiegarlo è lo stesso presidente del consiglio comunale, Giampiero Panfili. “Noi andiamo avanti comunque – dice – con l’auspicio che quelle caselle dei nomi riservati alla minoranza possano essere riempite al più presto”. Certo è che, nonostante i nomi dell’opposizione non siano stati forniti, con l’approvazione della pratica di lunedì scorso, i rinnovati organismi, seppur attualmente composti unicamente da commissari di maggioranza, possono entrare nel pieno delle proprie funzioni. E se così fosse, non c’è che dire, si presenterebbe uno scenario davvero paradossale all’interno dell’amministrazione pubblica spoletina. Tecnicamente, invece, la seconda e la quarta commissione sono state accorpate, e le oggi tre commissioni permanenti, saranno, o meglio dovrebbero essere rappresentate, da 9 componenti ognuna, ovvero con 5 consiglieri di maggioranza e 4 di opposizione, mentre la normativa da 8 membri e con la controllo e garanzia che andrebbe comunque sotto la direzione di un consigliere di minoranza e sarà comporta da 12 commissari, tra cui rappresentanti di tutti i gruppi di minoranza. Per un totale di 47 membri, due in meno della precedente composizione.

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