I dati diffusi dal “Consorzio tutela vini di Montefalco” indicano una produzione soddisfacente per i vini della “Ringhiera dell’Umbria” con numeri che fanno segnare un +20% rispetto al 2013 nonostante un’ estate di abbondanti precipitazioni. Le condizioni climatiche che hanno caratterizzato la vendemmia 2014, iniziata ad agosto e terminata ad ottobre, infatti, hanno reso molto difficile la protezione della vite. Tuttavia, secondo il “Consorzio tutela vini di Montefalco”, gli sviluppi meteo in linea con gli standard della zona – registrati durante il periodo di maturazione delle uve e proseguiti poi nel periodo di vendemmia – hanno garantito il raggiungimento di un buon livello qualitativo dell’uva al momento della raccolta. Dunque, Montefalco Doc e Montefalco Sagrantino Docg promossi a pieni voti nonostante le difficoltà grazie al lavoro dei produttori, abili e costanti nella gestione agronomica dei vigneti. Queste le parole del presidente del “Consorzio tutela vini di Montefalco”, Amilcare Pambuffetti, intervenuto ai microfoni di radio gente umbra: “La stagione 2014 è stata molto difficile, come quella dell’anno precedente, tuttavia tutti i produttori hanno agito prontamente alle infezioni che si sono verificate lungo questa stagione cosi che nella zona di Montefalco siamo riusciti a contenere gli effetti negativi”.
Una annata che comunque garantirà dei prodotti di buon livello, anche se con un minor grado alcolico per i vini del Sangiovese: ” I vini saranno sicuramente di buon livello soprattutto per il Sagrantino perchè il vitigno che ha sofferto di più è stato il Sangiovese e in alcune zone anche il Grechetto, vini che per quest’anno saranno meno concentrati come gradazione alcolica”.
Secondo i dati del consorzio la quantità di uva vinificata per il 2014 dovrebbe raggiungere i 19000 ettolitri per il Montefalco rosso Doc e i 7500 ettolitri per il Montefalco Sagrantino Docg contro i 15800 e 6000 dell’annata 2013. Dati che fanno ben sperare per l’esportazione all’estero del vino made in Montefalco: “Abbiamo un livello di esportazione che negli ultimi anni è cresciuto. Principalmente esportiamo verso il mercato statunitense e tutto il Nord Europa – in primis l’Inghilterra – poi ci sono anche delle vendite in paesi emergenti come la Cina, l’India e il Vietnam”.