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Cgil: questione energetica centrale per “vertenza Umbria”

Pubblicato il 9 Dicembre 2014 18:23 - Modificato il 6 Settembre 2023 01:29

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“La questione energetica è fattore centrale per la ripresa produttiva del Paese e dell’Umbria. Per questo è uno dei temi fondamentali presenti nella vertenza Umbria che, in assenza di iniziative politiche immediate, rischia di scivolare in secondo piano”. È quanto si legge nel documento presentato martedì 9 dicembre dalla Cgil regionale, insieme alla Filctem Cgil di Perugia e Terni, sulla questione energentica. Valorizzazione del risparmio e dell’efficienza, diversificazione dell’approvvigionamento dei combustibili e del gas, ricorso alle fonti rinnovabili, green economy, riduzione della dipendenza energetica dall’estero e garanzia degli approvvigionamenti: sono questi, secondo la Cgil, gli obiettivi principali su cui puntare. Ma non solo. A fronte della ristrutturazione messa in campo a livello nazionale da Enel distribuzione, che porterà a ridurre i centri decisionali chiamati zone, da tre a una, indebolendo – secondo il sindacato – la presenza di Enel in Umbria a livello dirigenziale ed impoverendo la capacità di programmazione e di presenza sul territorio, la Cgil chiede alla Regione di intervenire. “In termini strategici di autonomia energetica regionale, il contrasto alle scelte di ridimensionamento dell’impegno di Enel in Umbria – si legge nel documento – è essenziale anche per il futuro delle centrali di Bastardo e Pietraffitta. Nella centrale termoelettrica di Bastardo – dicono – se non si avvia in tempi brevi un processo di riconversione si corre il rischio concreto di chiusura d’impianto, con effetti devastanti sull’ occupazione (attualmente circa 100 addetti più l’indotto)”. Per questa centrale, infatti, sarebbe previsto un funzionamento per i prossimi anni di massimo il 3 per cento del suo potenziale, anche a causa del costo del trasporto del carbone. Interventi di miglioramento per la Cgil sono necessari anche per il Ciclo combinato a gas di Pietrafitta. Obiettivo: scongiurare, anche per questo impianto, il rischio chiusura. “Nell’area della ex-centrale di Pietrafitta – aggiungono – va proposto, da parte della Regione, anche ad Enel e alle società umbre interessate al settore, un’idea di riconversione capace di dar seguito al progetto definito “Polo d’eccellenza” per lo studio, lo sviluppo e la produzione di energie rinnovabili evolute”. Il sindacato, quindi, chiede alla Regione di costruire il confronto necessario, su questi ed altri temi, volto alla definizione di un nuovo Piano energetico regionale strategico per l’Umbria.

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