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“Effetti nauseabondi”: la comunanza agraria lancia l’allarme per la qualità dell’aria sopra Sant’Eraclio

Pubblicato il 2 Gennaio 2015 15:09 - Modificato il 6 Settembre 2023 01:18

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La qualità dell’aria, un problema che sembra colpire a trecentosessanta gradi Foligno. Come se non bastassero i continui attacchi del Wwf e delle varie associazioni ambientaliste nei confronti dell’amministrazione comunale in merito alla quantità di PM10 nella città della Quintana, ora a lanciare un nuovo allarme è anche la Comunanza agraria di Santo Stefano dei Piccioni. A farlo è Bernardino Pagnotta, presidente della stessa comunanza agraria. Con una lettera inviata al direttore generale dell’Arpa, al sindaco Mismetti, gli assessori Graziano Angeli e Maura Franquillo e la sezione folignate del Wwf, la Comunanza agraria ha organizzato un’assemblea pubblica aperta a tutti per discutere di questo problema. In un primo momento programmata per il 12 gennaio, l’assemblea è stata rinviata a data da destinarsi. Quello che rimane però, è l’allarme lanciato. Emissioni maleodoranti e possibile inquinamento da idrocarburi: queste le problematiche riscontrate. “Apprensione che aumenta di giorno in giorno – scrive Pagnotta – visti anche i numerosi decessi per leucemia ed i diversi casi di tumori degli ultimi anni tra gli abitanti delle frazioni più esposte”. Dopo le due riunioni del 2014, è scattata anche una petizione promossa da un comitato spontaneo dei quattro colli sopra Sant’Eraclio per chiedere il monitoraggio continuo delle emissioni della ciminiera di un’azienda che opera in località Moano. Monitoraggio che, come richiesto dalla petizione, dovrebbe durare almeno sei mesi. La comunanza agraria parla di “effetti nauseabondi”, con l’aria che ristagnerebbe “sia sulla pianura che a ridosso dell’area pedemontano”. 

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