Oramai è a tutti nota la fase di “stallo” che sta vivendo la Quintana, principale manifestazione della città di Foligno. Uno stallo dovuto alla mancata elezione del presidente dell’Ente Giostra lo scorso 16 gennaio (nessuno ha presentato la candidatura), che vede tutt’ora divisi i dieci rioni sul nome del futuro numero uno di palazzo Candiotti. Tra chi è pro e chi invece è contro ad una nuova candidatura di Domenico Metelli, attualmente le contrade sono equamente divise. La commissione elettorale dell’Ente ha riconvocato le elezioni per il prossimo 6 di febbraio, con le candidature che saranno presentabili entro il 30 gennaio. Ed è per questo motivo che ultimamente in città non si fa altro che parlare di un “commissariamento” dell’Ente Giostra da parte del Comune. Alle voci da bar, ora si è aggiunta anche la presa di posizione del gruppo consiliare “Amoni Sindaco”, rappresentato all’interno del consiglio comunale da Massimiliano Romagnoli. In un comunicato stampa, l’esponente della minoranza chiede un ritorno all’unità della Quintana sul nome del candidato, “scongiurando – si legge – il ventilato intervento del Comune finalizzato a governare l’Ente in caso di mancata elezione dei vertici”. Ecco, ma quanto c’è di vero su un possibile intervento diretto del Comune di Foligno sull’Ente Giostra? Nulla. Vediamo anche perché. LA GIURISPRUDENZA – Se è vero che il Comune è socio di diritto della manifestazione (così come sono soci i dieci rioni), è altrettanto vero però che l’Ente Autonomo Giostra della Quintana è una associazione riconosciuta ai sensi degli articoli 14 e seguenti del Codice Civile, così come è conforme alle disposizioni sulle Onlus (D. L.vo 4 dicembre 1997 n.460). Tutto ciò significa che l’Ente Giostra è a tutti gli effetti una associazione e la sua estinzione, ovvero il suo “scioglimento”, può avvenire solamente qualora lo scopo sia stato raggiunto o divenga impossibile. Cosa significa? Mettiamo il caso che dei cittadini decidano di creare un’associazione che abbia come scopo quello di restaurare una statua. In questo caso, l’associazione si estinguerà una volta restaurata la statua (scopo raggiunto) o nel caso in cui magari la statua venga distrutta dalle intemperie e quindi non più restaurata (scopo impossibile). Nel caso della Quintana, gli scopi citati nell’articolo 3 del proprio Statuto sono molteplici. Promozione sociale e culturale, ricerca storica ed antropologica per la ricostruzione del contesto socio culturale culminante con la celebrazione dell’evento della “Giostra” seicentesca e via dicendo. E’ praticamente impossibile dunque che l’Ente Giostra venga commissariato per la mancata elezione del suo presidente. CHI E’ ORA IL PRESIDENTE? – Stando sempre allo Statuto dell’Ente Giostra, l’articolo 22 spiega come i mandati “si intendono prorogati sino alle nuove elezioni e designazioni”. In caso comunque di “vacanza” del presidente (per impossibilità definitiva, rinuncia o dimissioni) a subentrargli è il vicepresidente che assume le funzioni presidenziali nei limiti dell’ordinaria amministrazione e convocando “senza indugio il Consiglio del Cento” per il rinnovo delle cariche. Ma in questo caso tutte le cariche devono essere rinominate, per cui il discorso non vale. L’unica possibilità che vedrebbe il Comune “entrare” nell’Ente Giostra, sarebbe legata ai motivi sopra citati, ovvero nell’ipotesi in cui l’associazione venisse sciolta. In questo caso, la liquidazione del patrimonio dell’Ente verrebbe devoluta al Comune di Foligno, come da statuto della manifestazione. Ma francamente tutto ciò ci sembra Fantaquintana.
La Quintana e la “bufala” del commissariamento dell’Ente
Pubblicato il 17 Gennaio 2015 14:47 - Modificato il 6 Settembre 2023 01:10
Cerimoniale in piazza della Repubblica (foto Alessio Vissani)
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