Luigi Chiatti è ancora “socialmente pericoloso” e, una volta scarcerato, dovrà essere ricoverato in una casa di cura e custodia per almeno tre anni. É quanto emerge dal provvedimento con il quale il magistrato di sorveglianza di Firenze ha confermato la misura di sicurezza. In primo grado Chiatti, ritenuto pienamente capace di intendere e volere, venne condannato all’ergastolo per gli omicidi Simone Allegretti e Lorenzo Paolucci, rispettivamente di 4 e 13 anni; in appello, poi, la pena fu ridotta a 30 anni con il riconoscimento della seminfermità. La sentenza fu confermata anche dalla Cassazione. Ora quindi, quando a settembre finirà di scontare la pena, dovrà essere ricoverato in una apposita struttura. La decisione sarebbe stata presa sulla base degli elementi raccolti nel carcere di Prato. “La notizia non ci coglie di sorpresa. Non avevamo alcun dubbio – afferma l’avvocato delle famiglie Allegretti e Paolucci, Giovanni Picuti – che la prognosi di pericolosità sociale fosse stata confermata. Le parti civili non hanno mai creduto ad un possibile ravvedimento del condannato, così come non hanno creduto ad una sua diminuita capacità di intendere e di volere che gli ha comportato, purtroppo, l’applicazione della seminfermità con conseguente riduzione di pena a 30 anni. Quanto appreso, seppure in ritardo – continua Picuti -, costituisce la conferma degli allarmismi, tutt’altro che infondati. Le parti civili si domandano in quale struttura verrà internato se la chiusura degli Opg non sarà immediatamente prorogata considerato che le fantomatiche strutture di competenza delle Asl Rems (residenze per l’esecuzione della misura di sicurezza) non sono ancora disponibili ad accoglierlo. Adesso – conclude – non si parlerà più di un falso problema”.
Niente libertà per Chiatti: è ancora socialmente pericoloso
Pubblicato il 6 Febbraio 2015 22:23 - Modificato il 6 Settembre 2023 00:59
Luigi Chiatti
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