Non si è fermato neppure davanti alla porta della camera mortuaria del San Giovanni Battista di Foligno, ma è entrato al suo interno ed ha messo a segno l’ultimo dei cinque colpi compiuti nel giro di soli 30 giorni. Per il giovane ladro, un trentunenne di origini nomadi ma residente nel Folignate, sono quindi scattate le manette. Tra i reati contestati, oltre ai cinque furti aggravati consumati, anche un tentato furto e ricettazione. Il ragazzo sarebbe responsabile di ben cinque colpi ai danni di tre abitazioni, un’auto in sosta nel parcheggio del San Giovanni Battista di Foligno e – come detto – la camera mortuaria della stessa struttura ospedaliera. Al trentunenne gli uomini del commissariato di polizia, coordinati dal vicequestore Bruno Antonini, sono risaliti al termine di un’indagine scattata grazie anche alle segnalazioni ed alle denunce di alcuni cittadini. Il gip di Spoleto D’Auria ha così accolto la proprosta avanzata dalla dottoressa Michela Petrini della procura spoletina che ha richiesto la custodia cautelare in carcere del giovane. Mercoledì mattina gli agenti hanno quindi dato esecuzione al provvedimento. Il trentunenne, che nel frattempo si trovava a Lucca, è stato comunque individuato e portato nel carcere della città toscana in attesa di essere trasferito nella casa circondariale di Maiano, a Spoleto. A finire nei guai anche altri tre nomadi. Si tratta di due uomini e di una donna che avrebbero agito insieme al giovane nel compiere alcuni furti. Dato il ruolo marginale ricoperto dai tre, però, il gip ha proceduto in questo caso con la sola denuncia in stato di libertà.
Ruba anche in obitorio, arrestato rom di Foligno
Pubblicato il 22 Aprile 2015 11:23 - Modificato il 6 Settembre 2023 00:22
Volante della polizia
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