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Foligno, Dario Bruschi (Fai-Cisl): “Grave crisi nel settore agroalimentare”

Pubblicato il 24 Aprile 2015 10:25 - Modificato il 6 Settembre 2023 00:21

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Nel Folignate la crisi del settore agroalimentare è ancora forte. A delineare il quadro della situazione nel territorio e di tutta l’Umbria, è stata la Fai-Cisl, durante il consiglio regionale di giovedì scorso. Raccontare l’Umbria dei lavoratori e la crisi in cui vertono ancora molteplici aziende, questo l’obiettivo dell’incontro. A Foligno e Spoleto ad essere coinvolte sono piccole e grandi realtà del settore. “Oltre alla situazione della Nestlé- Perugina e della Colussi a livello regionale – dichiara Dario Bruschi, segretario regionale della Fai-Cisl Umbria – il territorio di Foligno presenta gravi situazioni di crisi nel settore agroalimentare e sono molti ad essere gli episodi di difficoltà. Ultima e da sottolineare, la crisi del panificio di pasta secca di Filiberto Bianconi di Giano dell’Umbria, che ha chiesto la cassa integrazione straordinaria. Sono 47 i dipendenti che sperano di poter ripartire con una nuova società per produzioni senza glutine e prodotti salutistici, cercando di rilanciare l’azienda salvando i posti di lavoro. E su questo la Cisl continuerà ad operare”. Inoltre, sono state illustrate le questioni e i dubbi che quotidianamente vivono e hanno vissuto i lavoratori di altre realtà agroalimentari, come quelli della Pasta Julia, del Forno Nocera Umbra e della Fattoria Novelli. “Senza contare – ha aggiunto Bruschi – i marchi che hanno cessato l’attività come è successo per la Spigadoro”. All’interno del confronto sulle vertenze aperte, alla quale hanno partecipato anche il commissario nazionale della Fai Cisl Luigi Sbarra e il segretario generale regionale Cisl Umbria Ulderico Sbarra, si è parlato anche di possibili soluzioni. “Siamo determinati nel voler coinvolgere le istituzioni regionali e nazionali, cercando di ascoltare i cittadini – ha aggiunto Bruschi – per creare un movimento che ci dia la possibilità di dare sempre maggiore ascolto alle vertenze. Solo così riusciremo a combattere la crisi, almeno nel settore agroalimentare, continuando a tutelare crescita e posti di lavoro. Per il Pastificio Bianconi attendiamo ulteriori sviluppi della vertenza per salvare i 47 lavoratori coinvolti”. 

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