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Firema, sindacati ed acquirenti di nuovo al tavolo. Timori per la perdita di commesse

Pubblicato il 8 Maggio 2015 16:28 - Modificato il 6 Settembre 2023 00:13

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Dopo il doppio rinvio delle scorse settimane, finalmente i sindacati e i potenziali acquirenti della Firema, di cui fa parte anche lo stabilimento di Spello, sono tornati a sedere al tavolo delle trattative. Venerdì 8 maggio si è infatti tenuto un nuovo vertice tra le parti, ancora distanti però dal trovare un punto di incontro. Entrambi i soggetti in gioco continuano a rimanere ben saldi sulle loro posizioni. E così, se da un lato le organizzazioni sindacali spingono per il mantenimento dei livelli occupazionali e ribadiscono il loro no di fronte all’ipotesi di un taglio degli stipendi, dall’altro la futura proprietà continua a tenere chiuse le porte. Al momento, dunque, la situazione è di stallo e la speranza è di trovare una soluzione nel prossimo vertice, in programma per il 21 di maggio. A preoccupare i sindacati è però, oggi, anche la questione delle commesse, come spiegato ai microfoni di Radio Gente Umbra dal segretario regionale della Fim Cisl, Adolfo Pierotti. “Nel corso dell’incontro – ha detto – abbiamo ribadito che bisogna chiudere la partita al più presto, perché più tempo passa più si corre il rischio di perdere quelle opportunità che il mercato ferroviario può offrire. Occorre ricordare infatti – ha proseguito Pierotti – che ci sono anche altri soggetti pronti ad accaparrarsi le commesse, sottraendole al gruppo ed ovviamente anche allo stabilimento di Spello. E la cosa potrebbe accadere a breve. È uno stillicidio – ha quindi concluso il segretario regionale della Fim Cisl – che non può durare all’infinito, anche perché siamo di fronte ad una realtà industriale che ad oggi non ha un’amministrazione, vista la scadenza del mandato del commissario straordinario e la mancanza di una proprietà. Viviamo in una sorta di limbo che non giova a nessuno”. Non resta, dunque, che attendere il prossimo incontro per capire cosa accadrà. Di certo c’è che per chiudere la partita e quindi procedere con l’acquisto dei quattro stabilimenti italiani, compreso quello spellano, del gruppo che opera nel settore metalmeccanico, i nuovi acquirenti devono necessariamente trovare un accordo con i sindacati, accordo che oggi sembra però essere ancora lontano.  

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