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Foligno, ex Org: UilTrasporti lancia l’allarme sul futuro delle officine

Pubblicato il 12 Giugno 2015 17:19 - Modificato il 5 Settembre 2023 23:54

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Riaprire il tavolo delle trattative per garantire alle ex Officine grandi riparazioni di Foligno un futuro. È questa la richiesta che la segreteria folignate di UilTrasporti rivolge ai vertici di Trenitalia, dopo l’ultimo incontro tenutosi lo scorso aprile. Incontro nel corso del quale sul tavolo erano finite la questione occupazionale ed il piano industriale presentato dalla stessa dirigenza. Da allora, però, nulla sembrerebbe esser cambiato, come spiegato da Michele Coccia di UilTrasporti che ai microfoni di Radio Gente umbra ha espresso le perplessità del sindacato sullo sviluppo futuro dello stabilimento folignate. “Avevamo chiesto l’inserimento di 40 unità – ha detto – e ce ne hanno concesse solo 10, contro una fuoriuscita di personale da qui a tre anni di circa 100 lavoratori. Pensiamo – ha quindi aggiunto – che di tutto quello che ci è stato detto nei fatti la sostanza è poca. Ci erano state dette tante cose che non sono state mantenute”. Delle 14 nuove assunzioni prospettate entro il mese di maggio, infatti, solo dieci si sarebbero concretizzate. Troppo poche – denunciano da UilTrasporti – per far fronte al turn over. Ma non solo. A preoccupare il sindacato di categoria, infatti, c’è anche la questione relativa ai carichi di lavoro. Secondo quanto previsto dal piano industriale, infatti, l’ammontare delle ore di lavoro pro capite assegnato dipende dal numero di lavoratori presenti all’interno del sito. Ciò significa che a fronte di una diminuzione di dipendenti il rischio è quello di trasferire il lavoro da Foligno verso altre realtà italiane. “Le nostre perplessità – ha sottolineato Michele Coccia – sono dovute al fatto che con la riduzione del personale ed un carico di lavoro proporzionato alle unità impiegate, a risentirne sarà il futuro dello stesso stabilimento. Siamo preoccupati – ha concluso – perché il rischio è quello di un’officina senza una via di sbocco in termini di sviluppo”. Tra le questioni rilanciate dal sindacato di categoria anche il mancato arrivo di nuove produzioni, con riferimento tra l’altro alla manutenzione di componentistica, e lo sviluppo di studi mirati per operare sulle nuove macchine. Preoccupazione, infine, per il settore appalti. La paura su questo fronte è che si proceda con quella che da uilTrasporti hanno definito una “reiterazione di gare a ribasso” che si traduce per le aziende in un ricorso massiccio agli ammortizzatori sociale e a tagli sulle lavorazioni con possibili ripercussioni sulla qualità del servizio agli utenti finali.  

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