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Capitale italiana della cultura: fuori Foligno, dentro Spoleto

Pubblicato il 1 Luglio 2015 10:02 - Modificato il 5 Settembre 2023 23:43

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A giocarsi il titolo di Capitale italiana della cultura per il 2016 e per il 2017 rimangono le due umbre Spoleto e Terni. Rimangono, perché in realtà in lizza vi erano Foligno e Todi-Orvieto che però non sono state ammesse alla seconda fase. A stilare la lista delle dieci finaliste è stata la giuria del ministero per i Beni e le Attività culturali (MIbac). Oltre all’importante riconoscimento in gioco c’è un milione di euro di finanziamenti per realizzare i progetti e l’esclusione delle risorse investite nella realizzazione del progetto dal vincolo del Patto di stabilità. Assodata l’eliminazione delle altre città umbre, l’attenzione si concentrerà adesso completamente su Spoleto e Terni, che dovranno consegnare entro il 15 settembre il dossier definitivo di candidatura per accaparrarsi per un anno il titolo di Capitale italiana della cultura. Entro il 30 ottobre è prevista l’assegnazione del titolo per il 2016, mentre entro il 15 dicembre quella per il 2017. Le altre città con cui Spoleto e Terni dovranno fare i conti sono Aquilea, Como, Ercolano, Mantova, Parma, Pisa, Pistoia e Taranto. “E’ un grande riconoscimento – ha dichiarato il sindaco di Spoleto Fabrizio Cardarelli – però è anche uno stimolo per fare meglio perchè a questo punto vogliamo concorrere per vincere. Io devo ringraziare tutta la città – ha sottolineato – perchè sono stati presentati addirittura 140 progetti, segno evidente che tutta la città ci crede e che ha concorso a predisporre questo bellissimo progetto. Ovviamente un ringraziamento affettuoso va anche ai dipendenti comunali che hanno fatto ore notturne per poter elaborare tutto il lavoro da presentare poi a Roma. Incrociamo le dita – ha detto Cardarelli – ma soprattutto non illudiamoci, nel senso che dovremo lavorare ancor più intensamente. Dobbiamo riprendere in mano la situazione, riattivare tutta la squadra che ha lavorato così bene, potenziarla e presentare un progetto finale che sia degno di essere quello ritenuto vincente”. Ma in questa partita un ruolo fondamentale lo ha sicuramente il Festival dei Due Mondi. “Noi siamo conosciuti a livello internazionale proprio perchè abbiamo il Festival – ha sottolineato il primo cittadino – Quindi anche in questo progetto giocherà un ruolo di rilievo, di presenza, di collaborazione, di proposta ed anche di innovazione”. Intanto, si sta predisponendo l’organizzazione di una mostra, prevista per settembre a Palazzo Arroni, in collaborazione con il Teatro dell’Opera di Roma.

Ha collaborato Giusy Ribaudo

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