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Foligno, rinviata l’approvazione del bilancio. Sul Comune lo “spettro” del commissariamento

Pubblicato il 16 Luglio 2015 16:57 - Modificato il 5 Settembre 2023 23:34

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Alla fine a far saltare l’approvazione del bilancio di previsione 2015 del Comune di Foligno è stata la mancanza del numero legale tra le fila della maggioranza. L’approvazione non era scontata, anzi. Tante le variabili in gioco, soprattutto dopo la presentazione dell’emendamento da parte dei tre consiglieri del Partito democratico Elio Graziosi, Michela Matarazzi e Lorella Trombettoni. Alla fine però a diventare certezza è stata l’ipotesi, appunto, della mancanza del numero legale, a cui ha contribuito l’uscita volontaria dall’aula di ben dieci consiglieri dell’ala di governo a pochi secondi dall’avvio della seduta della massima assise cittadina. Undici invece quelli rimasti, tra cui Graziosi, Matarazzi e Borscia per la maggioranza e otto dell’opposizione. Non abbastanza, però, per garantire la validità della seduta che è quindi slittata a nuova data. A spiegare il perché dell’uscita di scena di parte della maggioranza è stato – a margine di una conferenza stampa che ha visto presente la giunta e i fedelissimi del sindaco – il primo cittadino Nando Mismetti. “Non c’erano le condizioni – ha detto – richieste in situazioni come questa. Quindi, siccome non è oggi l’ultimo giorno utile ma la legge ci dà tempo fino a fine mese per l’approvazione del bilancio, abbiamo ritenuto opportuno cercare di trovare un punto di unità, di ritrovare il senso di appartenenza e soprattutto il senso di responsabilità nei confronti della cittadinanza, senza nascondere le difficoltà che abbiamo. Questi sono i giorni ed i mesi in cui si deciderà il futuro della città, chi non  vuole assumersi questa responsabilità lo farà, è una scelta legittima, ma i folignati devono sapere nomi e cognomi”. L’amministrazione Mismetti avrà ora tempo fino al 31 luglio per convocare nuovamente il consiglio comunale ed approvare il bilancio 2015, se così non fosse il rischio potrebbe essere quello di un commissariamento del Comune fino alla prossima tornata elettorale. Un rischio che per il sindaco Mismetti “va scongiurato per il bene dei cittadini, che fino ad oggi – a differenza di altre realtà umbre ed italiane – hanno potuto comunque contare su una pressione fiscale bassa – ha spiegato – e su tanti servizi”. In queste due settimane, quindi, la maggioranza andrà avanti alla ricerca di un punto d’incontro. “Siamo disponibili – ha detto al riguardo Mismetti – a ragionare sul modo in cui reperire risorse da destinare ai capitoli individuati nell’emendamento dei tre consiglieri, ma – ha concluso – non possiamo pensare di togliere finanziamenti a realtà importanti per la città come l’Ente Giostra o il Centro studi”. Non resta dunque che attendere per capire cosa accadrà nelle stanze del palazzo comunale. LE OPPOSIZIONI – E sempre a proposito di quanto accaduto questa mattina nella sala consiliare di palazzo comunale, è stata una reazione dura quella delle forze di opposizione che, appreso della strategia adottata dalla maggioranza, hanno subito gridato allo scandalo. In prima linea Riccardo Meloni di Forza Italia, insieme a Stefania Filipponi e Agostino Cetorelli di Impegno civile. Per il capogruppo forzista si è trattato di una mossa vergognosa ed inaccettabile. “La maggioranza – ha dichiarato – è scappata da sé stessa e dalle proprie responsabilità. Una cosa del genere – ha concluso – non si era mai verificata”. Linea dura anche da parte di Impegno civile. Per Stefania Filipponi l’uscita dall’aula della maggioranza è stata una mancanza di rispetto nei confronti delle istituzioni e dei cittadini. “Siamo indignati – ha chiosato Cetorelli – e ci rifiutiamo di prendere parte a questi giochetti. Mismetti – ha concluso – dovrebbe dare le dimissioni e permettere alla città di andare a nuove elezioni”. Commenti a caldo a parte, le forze di opposizione sono poi intervenute in maniera unanime con un comunicato stampa firmato, oltre che da Forza Italia e Impegno civile, anche da Movimento 5 Stelle e Obiettivo comune. “La peggiore giunta dal dopoguerra ad oggi – si legge nella nota – ha dato dimostrazione ancora una volta della sua incapacità di gestire il bene comune. Gli interessi di bottega del sindaco e dei suoi sodali hanno prevalso sulla buona amministrazione che avrebbe imposto – si legge ancora – di discutere il bilancio comunale per dare risposte concrete a famiglie ed imprese in grave difficoltà. La consapevolezza di non avere i numeri e il rischio di dover abbandonare una poltrona ben retribuita – hanno concluso i gruppi di minoranza – hanno consigliato l’agevole fuga”. Forte anche la reazione di Elisabetta Piccolotti di Sel. “La maggioranza – ha dichiarato – ha dimostrato ancora una volta un atteggiamento di superficiale disinteresse e incomprensibile immobilismo. Non stupisce – ha attaccato – che si sia arrivati al punto di non avere i numeri per approvare il bilancio comunale. Sinistra ecologia e liberta – ha concluso Piccolotti – è a disposizione per costruire il progetto di una Foligno finalmente diversa e moderna, con tutti coloro che ne sentono urgente la necessità, senza recinti e retropensieri”.  

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