Il settore manifatturiero e, più in generale, quello legato alla moda, in Umbria è da sempre sinonimo di piccolo artigianato e prodotti di eccellenza. Fiore all’occhiello è il cashmere, con 500 imprese operanti nella produzione di capi e maglieria, delle quali il 70% ha tra i 6 e i 20 addetti. Insomma, piccole aziende che fanno della tradizione e della qualità il loro cavallo di battaglia. Nel 2014 il fatturato ha avuto un incremento del 6% rispetto al 2013, interessando il 78% delle aziende tessili umbre. Non da meno sono le Marche, con il 5,3% del Pil regionale costituito dal comparto moda. Saranno proprio queste due regioni le protagoniste di una tre giorni che darà la possibilità a tutti di poter entrare nel cuore dell’aziende, osservando le tecniche di lavorazione con la possibilità di acquistare a prezzi di fabbrica i prodotti. “Il Made in Italy apre le porte”, questo il nome dell’iniziativa promossa da Madeitstore, portale internet realizzato in collaborazione con l’Università di Camerino nell’ambito di un programma di sviluppo finanziato dalla Regione Marche. L’appuntamento è dall’8 al 10 ottobre in alcune delle migliori aziende della calzatura, abbigliamento, cashmere e pelletteria di Umbria e Marche. Tre giorni di porte aperte che serviranno da scorciatoia tra la crescente tendenza all’acquisto online e la necessità di capire chi c’è dietro al prodotto che l’utente acquista stando dall’altra parte dello schermo. Ai microfoni di Radio Gente Umbra è intervenuto Stefano Massari, ideatore dell’evento e fondatore della start-up Madeitstore: “L’obiettivo è quello di sviluppare un software innovativo per l’e-commerce che colleghi direttamente i magazzini aziendali con il consumatore finale – afferma Massari – l’evento di inizio ottobre nasce con l’intento di far conoscere queste realtà manifatturiere e renderle visitabili. Vogliamo far capire perché il Made in Italy è considerato un prodotto di eccellenza”.