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Spoleto, un incontro pubblico per parlare del nuovo Piano sociale regionale

Pubblicato il 6 Dicembre 2015 10:02 - Modificato il 5 Settembre 2023 22:15

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Mettere in campo politiche e organizzare servizi sempre più rispondenti ai bisogni delle famiglie, dei giovani, delle persone fragili e degli anziani. Sono questi i motivi che hanno spinto il Comune di Spoleto ad organizzare nei giorni scorsi un incontro pubblico, a palazzo Mauri, per parlare del nuovo Piano sociale regionale, al fine di trasmettere all’ente di palazzo Cesaroni un contributo costruttivo prima della conclusione della fase di concertazione. L’iniziativa, organizzata dal Comune di Spoleto, capofila della Zona sociale 9 Umbria, in collaborazione con i Comuni dell’ambito territoriale Campello sul Clitunno, Castel Ritaldi e Giano dell’Umbria, ha rappresentato quindi l’occasione per presentare, conoscere ed approfondire la filosofia, i contenuti e gli obiettivi del nuovo piano, ma anche e sopratutto un momento di confronto per raccogliere suggerimenti. Con l’incontro partecipativo infatti è stato possibile “recepire input e contributi di tutta la comunità – ha spiegato in una nota il vicesindaco con delega al sociale, Maria Elena Bececco – per incrementare l’incidenza dei processi e far chiarezza sui bisogni legati alla nostra Zona sociale, potendo così contribuire fattivamente alla costruzione di una rete sinergica e integrata a livello regionale che sappia dare riposte alle emergenze sociali”. Le proposte avanzate dagli attori del terzo settore e del volontariato, dalle istituzioni e dai rappresentanti di servizi che si occupano di politiche educative, sociali e sanitarie, da quelli del distretto sanitario dell’Ausl 2, delle fondazioni, dei sindacati, delle cooperative sociali e singoli cittadini, saranno ora raccolte in una relazione che sarà trasmessa all’Anci, che a sua volta la invierà alla Regione, insieme alle osservazioni fatte dagli altri Comuni umbri, per elaborare il piano. Tra gli input emersi nel corso dell’incontro la necessità di prestare maggiore attenzione alla condizione di vita delle donne, sia rispetto al lavoro che al fenomeno sempre più preoccupante della violenza di genere, ma anche di accelerare e concludere rapidamente la procedura per l’accreditamento delle strutture sociali e la necessità, presentata da un rappresentante dell’organizzazione sindacale della Cgil, di potenziare la rete dei servizi degli anziani per quanto riguarda, in particolare, l’assistenza domiciliare e le strutture semi-residenziali. Il rappresentate del distretto sanitario dell’Ausl 2 si è invece soffermato sull’importanza dell’integrazione socio-sanitaria, sulla necessità di lavorare sempre più in sinergia con obiettivi e programmi definiti insieme. L’assessore Bececco, a conclusione dell’incontro, ha sottolineato che “in una fase congiunturale molto difficile, lo strumento del piano sociale, che detta i criteri di programmazione delle politiche e dei servizi sociali regionali, deve essere costruito attraverso la partecipazione, la condivisione e la concertazione. Solo così – ha concluso – si può tener conto della complessità delle istanze e dei reali bisogni del territorio con le sue singolarità e specificità”. 

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