31.7 C
Foligno
venerdì, Settembre 19, 2025
HomeCronacaFoligno, la chiesa di San Paolo al freddo diventa un caso nazionale

Foligno, la chiesa di San Paolo al freddo diventa un caso nazionale

Pubblicato il 7 Gennaio 2016 17:35 - Modificato il 5 Settembre 2023 21:55

Tienimi informato

Rimani sempre aggiornato sui fatti del giorno

Ultimi articoli

Contributi bollette over 65: c’è tempo fino al 17 ottobre

Il Comune di Foligno ha stanziato fondi per oltre 74mila euro a sostegno delle persone anziane per far fronte all’aumento del costo delle forniture e all’inflazione. Potranno accedere al fondo i richiedenti con Isee inferiore a 20mila euro

Foligno, la biblioteca comunale diventa “cantiere di digitalizzazione”

Al via due progetti finanziati con fondi Pnrr e realizzati con l’Università Roma Tre che vedranno la digitalizzazione e catalogazione di documenti del fondo sugli spettacoli teatrali custoditi dalla “Dante Alighieri”

Lavori di manutenzione e sicurezza sulla “Sellanese” per oltre 700mila euro

Gli interventi si sono resi necessari per far fronte all’usura del manto stradale causata dall’importante passaggio di mezzi pesanti e dall’azione corrosiva degli agenti atmosferici. Presciutti: “Investire in infrastrutture significa sostenere le comunità locali”

Il coro di voci di parroci e fedeli non è risuonato solo a Foligno, ma ha oltrepassato i confini regionali finendo con il diventare un vero e proprio caso nazionale. Ad occuparsi della vicenda della chiesa di San Paolo, troppo fredda d’inverno e calda d’estate, non è stata infatti solo la stampa locale. Ad occuparsi di quella che non è una chiesa come tante altre ma un’opera d’arte firmata dal noto architetto Massimiliano Fuksas è stato anche il quotidiano nazionale Il Giornale, che mercoledì ha portato la vicenda sotto i riflettori d’Italia. Il problema – com’è ormai noto – è legato ad un impianto di riscaldamento a pavimento insufficiente tanto da rendere le temperature al minimo del sopportabile. Nella notte di Natale il troppo freddo aveva costretto i fedeli ad abbandonare la chiesa a metà funzione ed i parroci a spostare le celebrazioni successive nel salone parrocchiale. Una soluzione, questa, che non può essere permanente come spiegato da don Antonio Ronchetti. “Abbiamo chiamato dei tecnici perché ci dessero delle soluzioni – ha detto – ma il problema rimane perché non abbiamo la certezza che siano definitive”. Ad ostacolare la risoluzione sono anche i vincoli imposti dall’architetto Fuksas, al momento della realizzazione della chiesa. “Non possiamo modificare l’interno che deve rimanere tale e quale” ha spiegato a questo proposito don Antonio Ronchetti, che ha aggiunto: “Bisogna agire sempre sul riscaldamento a pavimento aumentando la potenza delle caldaie. Il problema è l’altezza, e quando accendiamo l’impianto si creano dei vortici di aria fredda che non fanno percepire il riscaldamento. Sono cinque anni che ci ritroviamo puntualmente a dover fare i conti con questa situazione e noi dobbiamo dare la possibilità a chi viene in chiesa di poterci stare ad una temperatura accettabile”.  

Articoli correlati