24.9 C
Foligno
venerdì, Maggio 2, 2025
HomeCulturaPistoia Capitale italiana della Cultura 2017: ancora un "no" per Spoleto e...

Pistoia Capitale italiana della Cultura 2017: ancora un “no” per Spoleto e Terni

Pubblicato il 25 Gennaio 2016 16:33 - Modificato il 5 Settembre 2023 21:43

Tienimi informato

Rimani sempre aggiornato sui fatti del giorno

Ultimi articoli

Castel Ritaldi, precipita velivolo leggero: un morto

L’incidente aereo nel pomeriggio di giovedì primo maggio in località Mercatello. L’aeromobile è finito all’interno di un capannone industriale: a bordo anche un’altra persona, che è riuscita ad abbandonare il mezzo prima dell’impatto

Manovra fiscale, in consiglio comunale solo la maggioranza: “È la sinistra delle tasse”

La seduta straordinaria e aperta di Foligno ha visto l'assenza preannunciata dell'opposizione, rimasta in piazza per protesta. Da parte delle associazioni di categoria pochi gli interventi rispetto agli inviti

Foligno, in arrivo i contatori idrici intelligenti

Gli “smart meter” consentiranno la lettura a distanza e in tempo reale dei consumi e la rilevazione immediata di anomali e perdite. La sostituzione sarà gratuita ed effettuata da operatori di ditte esterne muniti di tesserino di riconoscimento

“Per la completezza del progetto, proiettato anche verso l’internazionalizzazione, la Capitale italiana della Cultura 2017 è Pistoia”. Sono queste le parole del ministro dei Beni e delle Attività culturali Dario Franceschini sulla decisione presa dalla commissione del Mibact. Un lavoro collegiale, che prosegue dal mese di giugno, con 24 candidature ridotte poi a dieci per il titolo del 2016. “Non c’è nessuno che demerita – ha detto il professor Marco Cammelli – e questo è un dato importante da dire subito, a conferma dell’utilità di questi processi effettuati quasi sempre continuamente grazie ad un puntuale lavoro di gruppo di cui ci assumiamo la piena responsabilità”. Ancora un no, dunque, per Terni e Spoleto che, dopo la nomina di Mantova a Capitale della Cultura 2016, speravano in una rivincita insieme alle altre sei città rimaste a secco. “Abbiamo accelerato il processo di scelta – ha sottolineato Dario Franceschini – per attuare un processo virtuoso per tutte le città, dal piccolo borgo ai centri più grandi. Il problema sarà come gestire le sempre più numerose candidature. Un po’ come per gli Oscar”.

 

Articoli correlati