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False carte d’identità, il sindaco di Bevagna: “Presi provvedimenti, forse ci costituiremo parte civile”

Pubblicato il 4 Febbraio 2016 16:17 - Modificato il 5 Settembre 2023 21:35

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In merito alla vicenda del dipendente “infedele” di Bevagna, che avrebbe rilasciato a due magrebini delle false carte d’identità del Comune, è intervenuto anche il sindaco della città delle Gaite, Analita Polticchia. “L’amministrazione comunale aveva già avviato dei procedimenti disciplinari, anche in considerazione di sospette percentuali di assenza del personale – fa sapere, con estremo rammarico, il sindaco di Bevagna Analita Polticchia – ma abbiamo rispettato massimo riserbo, sino all’odierna ordinanza di custodia cautelare”. A nome mio, della giunta comunale e dell’intera comunità di Bevagna ringrazio tutti coloro che si sono adoperati a vario titolo, in particolar modo la locale stazione dei carabinieri, della polizia municipale ed il commissariato. Esprimo massima stima e vicinanza ai dipendenti comunali che hanno sempre svolto correttamente il proprio dovere. Sin dal nostro insediamo abbiamo voluto massima legalità e trasparenza – tiene a sottolineare il primo cittadino bevanate – dotando il Comune di un apposito codice di comportamento deontologico dei dipendenti; di un regolamento sull’orario di lavoro, di servizio e straordinario; di controlli incrociati con le forze dell’ordine per coloro che usufruiscono di servizi, sgravi e sostegni sociali; nonché per verificare la correttezza di chi gode di permessi speciali di esonero dal lavoro. Fiore all’occhiello della legislatura è stata la sottoscrizione del Protocollo della Legalità – ricorda la Polticchia – tra i pochissimi comuni in Italia. Strumento che rende ancora più serrati ed efficaci i controlli contro infiltrazioni e comportamenti malavitosi. Proprio grazie a questi anticorpi, oggi possiamo vantare strumenti validi a tutela degli interessi dei cittadini contribuenti”. “Il Comune di Bevagna valuterà la possibilità di costituirsi parte civile, nel procedimento legale che sarà avviato nei confronti del dipendente comunale attualmente posto in stato di arresti domiciliari su disposizione della Procura della Repubblica”.

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