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Bevagna, Maccarelli: “Quale destino per i beni culturali della città?”

Pubblicato il 7 Febbraio 2016 17:43 - Modificato il 5 Settembre 2023 21:33

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La cascata dell’Accolta, il teatro Torti, il Mercato coperto, il museo e le Terme romane. È l’elenco dei beni culturali di Bevagna, il cui futuro preoccupa il Partito democratico cittadino. Il motivo, la concessione d’uso da parte dell’amministrazione a privati per un canone annuo di mille euro, come denuncia il segretario del Pd bevanate, Fabio Maccarelli. Una scelta che, per l’esponente dem, appare criticabile sia da un punto di vista politico che amministrativo. Innanzitutto, “perchè – spiega – la giunta Polticchia non ha preso in considerazione la possibilità di continuare a gestire il Torti con l’Associazione Teatro, che – sottolinea – funzionava benissimo e si era dichiarata disponibile a farlo senza rimborso spese”. Per Maccarelli, poi, la concessione ai privati arriva alla fine del mandato, “impedendo – dichiara – qualsiasi dibattito con le associazioni culturali e turistiche che operano a Bevagna”. Ad esser criticata, quindi, la mancanza di una fase partecipativa, che per il segretario Pd sarebbe stata opportuna soprattutto in virtù del fatto che la concessione avrà una durata di sette anni. Passando, invece, all’aspetto per così dire amministrativo, Fabio Maccarelli snocciola tutta una serie di motivi contrari alla decisione adottata dal sindaco Polticchia e dai suoi. In particolare, “l’atto di indirizzo – si legge nella nota a firma del segretario Pd – non contiene criteri definiti di gestione culturale; lascia il concessionario del tutto libero – a parte alcuni tecnicismi come il regolamento di gestione del teatro, il biglietto unico e gli orari dell’infopoint – di stabilire i programmi delle attività, i prezzi e quant’altro, purché raggiunga il pareggio di bilancio”. Ed ancora, non conterrebbe “un piano finanziario per il Comune, necessario in virtù del fatto che l’Ente manterrà diverse voci di spesa come ad esempio il riscaldamento”; non definirebbe i criteri “sulle caratteristiche che il concessionario dovrebbe possedere”. Ed infine, lascerebbe la manutenzione straordinaria in capo al Comune. “Insomma – chiosa Maccarelli – se si rompe qualcosa paghiamo tutti. Ma qual è lo stato di conservazione attuale dei beni?”. Si chiede, avanzando la possibilità che venga redatta una relazione tecnica ad hoc. Per il segretario dem si tratta di un atto che “politicamente lascia sbalorditi e che tecnicamente lascia profondamente perplessi”. Da qui la richiesta al sindaco ed alla giunta di “ripensarlo profondamente, coinvolgendo – conclude Fabio Maccarelli – la cittadinanza e le associazioni”.

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