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Foligno, nuove scoperte dagli scavi di Fiamenga

Pubblicato il 20 Marzo 2016 10:07 - Modificato il 5 Settembre 2023 21:04

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Strutture e monumenti di età romana che vanno tutelati per il valore storico-archeologico che rappresentano. È da questo principio che prende avvio il procedimento di dichiarazione d’interesse culturale e di tutela indiretta del monumento funerario che si trova a Fiamenga, lungo la strada regionale 316 che da Foligno porta a Bevagna. Gli scavi effettuati fino ad oggi nel sito, che dallo scorso dicembre è oggetto di importanti indagini archeologiche da parte della Soprintendenza e accanto al quale si era paventata anche l’ipotesi della nascita di un distributore di benzina, hanno quindi portato alla luce un patrimonio di grande rilievo. In particolare, da quanto si legge nei documenti prodotti dalla dottoressa Elena Calandra, responsabile della Soprintendenza archeologica dell’Umbria, accanto al noto monumento funerario a torre di età romana, sono emerse delle strutture murarie, in conglomerato, pertinenti alle sostruzioni di una strada antica e una tomba a fossa di età imperiale. Nel primo caso si tratterebbe quindi, verosimilmente, di strutture di contenimento del rilevato della strada antica conservata sotto il manto dell’asfalto. Non solo. La pulizia del canale di scolo dell’attuale strada ha permesso di evidenziare la presenza di una serie di piastre in pietra – che sembrano proseguire al di sotto del rilevato – che potrebbero appartenere a livelli di fondazione della strada antica. È chiaro, perciò, che secoli fa qui vi era un’altra strada. Nel secondo caso, invece, gli scavi hanno portato alla luce una tomba di un individuo adulto, databile alla seconda metà del II secolo dopo Cristo. Ed è così che da questi rinvenimenti si è resa necessaria una serie di divieti. Nell’area interessata, tra le varie cose, non si potranno svolgere attività di allevamento di animali o installare cartelli pubblicitari, né tantomeno realizzare nuove recinzioni. Per quel che concerne, invece, i progetti di opere pubbliche o di pubblica utilità, prima di procedere, dovranno essere sottoposti alla Soprintendenza che ne valuterà l’eventuale compatibilità. In ogni caso, tutte le attività che prevedano movimenti di terreno o attività di scavo dovranno ricevere preventiva autorizzazione dall’ente periferico del Mibact. Obiettivo imprescindibile, quindi, la tutela di un sito di interesse culturale.

 

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