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Quintana, piovono critiche sull’organizzazione: “Scelte inopportune”

Pubblicato il 20 Aprile 2016 13:22 - Modificato il 5 Settembre 2023 20:43

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L’amarezza di un priore emerito da un lato, la perplessità di un ex magistrato dall’altro. A poche ore dalla pubblicazione del programma che accompagnerà la città di Foligno alla Giostra della Sfida del prossimo 18 giugno, infatti, arrivano le prime critiche all’operato dei vertici di palazzo Candiotti. Poche parole, in entrambi i casi, che però lasciano emergere il dissenso nei confronti di alcune delle scelte fatte dal presidente dell’Ente Giostra, Domenico Metelli, e dal suo staff. Le prime esternazioni sono quelle del priore emerito del rione Giotti, Alfredo Doni, che in una breve nota “esprimere la più profonda amarezza per la definitiva scomparsa del Gareggiare dei Convivi. Una competizione – dichiara – che aveva alzato notevolmente il livello storico, artistico, culturale ed enogastronomico della Quintana. Un evento – conclude – che non può certo essere sostituito dalla festa a palazzo di febbraio sul cui risultato si potrebbe discutere a lungo”. Una manciata di minuti dopo a far sentire la propria voce è, invece, l’ex magistrato Giovanni Bosi. Al centro delle critiche il continuo rinnovo della linea grafica dell’Ente Giostra che lo stesso Bosi definisce “inopportuno e che nulla ha a che vedere con la natura, l’essenza e il rigore storico della manifestazione, che resta – sottolinea – pur sempre una rievocazione barocca anche nella sua mediazione contemporanea. Il continuo cambiare peraltro non giova – prosegue – all’immediata riconoscibilità dell’evento, con scelte che peraltro cadono perfino nell’anonimato piuttosto che nella caratterizzazione della manifestazione stessa”. Le perplessità dell’ex magistrato vanno dalla ridondanza della scritta “settantesimo anniversario” alla mancanza del “luogo in cui si svolge la Giostra della Quintana, che – conclude Giovanni Bosi – non va dato per scontato sia quella di Foligno, vista l’omonimia con altri eventi, né che sia orgogliosamente l’unica esistente.  

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