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Frecciabianca, Cardarelli: “Fermata da 300mila euro? Baggianate così neanche su Topolino”

Pubblicato il 1 Maggio 2016 08:21 - Modificato il 5 Settembre 2023 20:35

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La mancanza o la presenza di una rete d’infrastrutture efficiente incide fortemente sulla ricchezza di un territorio. Inoltre, l’investimento in infrastrutture ha come immediata conseguenza la creazione di posti di lavoro. Nasce da questa convinzione l’iniziativa che la Cgil di Perugia, in collaborazione con le Cgil di Umbria, Marche, Lazio e con la Cgil nazionale, ha messo in campo giovedì pomeriggio a Spoleto, territorio “particolarmente penalizzato sul fronte dei collegamenti e delle infrastrutture”, come ha sottolineato il sindaco, Fabrizio Cardarelli. CARDARELLI – Ed è stato proprio il primo cittadino di Spoleto a “riscaldare” l’atmosfera della sala conferenze dell’hotel Albornoz. Con affermazioni piuttosto “pepate” e che, in qualche modo, hanno voluto essere una sorta di protesta nei confronti delle istituzioni regionali, politiche e non. “Vorrei sapere se Spoleto fa parte dei disegni dell’Umbria o è stato cancellato. Siamo stufi di essere trattati in questo modo”, sono state, tra le altre, le parole di Fabrizio Cardarelli all’inizio del suo intervento. E di argomenti poi, lui, ne ha tirati fuori nel corso dell’incontro organizzato per celebrare i 150 anni di vita della “Orte-Falconara”, e che ha avuto come tema “Quali prospettive per lo sviluppo infrastrutturale dell’Italia di mezzo?”. Il primo tema che il sindaco ha voluto tirar fuori è stato quello relativo alla storia infinita della fermata del Frecciabianca. “Ancora oggi non c’è stato quel famoso studio utile a capire quante utenze potrebbero usufruirne – ha tuonato Cardarelli – dice che la fermata costerebbe 300 mila euro l’anno. Ma una baggianata così grossa non si legge nemmeno su Topolino”. “La Regione ha sollecitato la sperimentazione – è stata la risposta dell’assessore umbro ai Trasporti, Chianella – e per quanto riguarda il Frecciabianca, è un treno a mercato, e non possiamo imporre la fermata”. E la Tre Valli? “Si parla di realizzare un altro pezzo, fino a Crocemarroggia – ha aggiunto Cardarelli – no, signori, non ci facciamo distruggere un pezzo di territorio se non siamo sicuri che ci siano i finanziamenti per farla tutta. Unico metodo veloce per collegare, in maniera trasversale, le due coste italiane”. Ma c’è anche la Spoleto-Terni, quella che passa per la Somma, per la quale si parla da tempo di valorizzazione ma che, a oggi, non ha avuto riscontro alcuno. Ma non è tutto. “Sono due anni che stiamo chiedendo di finanziare la pista ciclabile – ha proseguito – ma non sono riuscito, a oggi, ad avere una risposta concreta”. Ma quella delle infrastrutture viarie è un problema comune alle tre regioni che, con i loro rappresentanti, hanno presenziato all’incontro di giovedì. CIAVAGLIA – “Per uscire dalla crisi occorre lavorare su un progetto congiunto che abbia l’Italia di mezzo come prospettiva – ha detto nella sua relazione Filippo Ciavaglia, segretario generale della Camera del lavoro della Cgil dell’Umbria – Umbria, Toscana, Marche e Lazio (non chiudendosi ad apporti di altre regioni) debbono fare squadra sia nei confronti del Governo nazionale sia dell’Europa”. I PRESENTI – Poi, dopo l’intervento del segretario generale della Cgil di Terni, Attilio Romanelli, che ha ricordato il peso della questione Ast, azienda che da sola muove 2 milioni di tonnellate di merci, alla tavola rotonda, coordinata dal giornalista Rai Carlo Cianetti, hanno partecipato Roberto Ghiselli, segretario generale della Cgil delle Marche, Vincenzo Sgalla, segretario generale della Cgil dell’Umbria, Cgil Lazio, Giuseppe Chianella, assessore regionale ai Trasporti della Regione Umbria, Angelo Sciapichetti, assessore ai Trasporti della Regione Marche, Ruggiero Piccolo, dirigente dell’assessorato ai Trasporti della Regione Lazio, il senatore Gianluca Rossi e Fabrizio Solari, segretario confederale della Cgil nazionale. I TEMI – Si è parlato di reti viarie come la Tre Valli, la Perugia-Ancona e la Foligno Civitanova (quest’ultima dovrebbe essere inaugurata – ha annunciato l’assessore marchigiano Sciapichetti – tra fine giugno e inizio luglio); si è parlato di porti (Ancona e Civitavecchia) e aeroporti, con quello di Perugia che è al centro di nuove preoccupazioni, sulle quali però l’assessore Chianella ha voluto portare rassicurazioni, annunciando come siano in corso trattative con Ryanair e Alitalia sui voli sospesi. Si è parlato poi, naturalmente, di ferrovie e in particolare della Orte-Falconara, a 150 anni dalla sua nascita. Un secolo e mezzo di vita, ma “un secolo di ritardi sul fronte degli investimenti”, ha osservato il segretario della Cgil nazionale Solari, ponendo con forza l’accento sul problema delle trasversali – tra le quali appunto la Orte-Falconara – che nel nostro paese “sono rimaste ferme” mentre “si è investito esclusivamente sui corridoi longitudinali”, dove infatti è concentrata l’alta velocità. Come recuperare oggi il ritardo accumulato su tanti versanti? La risposta della Cgil è: “Attraverso l’Italia di mezzo”. Il che non significa, come hanno sottolineato i segretari regionali Sgalla (Umbria), Ghiselli (Marche) e Capitani (Lazio), fare “un’operazione di architettura istituzionale”, ma al contrario “mettere a sistema le grandi risorse che questo pezzo importante dell’Italia ha a disposizione: industria, arte, cultura, università, patrimonio religioso, natura, servizi sociali”. EX POZZI – Al termine del dibattito una delegazione dei lavoratori della Ims (ex Pozzi), presenti in gran numero all’iniziativa, ha incontrato i rappresentanti istituzionali umbri (il senatore Rossi e l’assessore Chianella) per esternare le preoccupazioni dei lavoratori impegnati in una delle vertenze più complesse di tutto il territorio provinciale. 

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