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La Spoleto-Norcia finisce in un documentario nel segno di Erwin Thomann

Pubblicato il 9 Maggio 2016 15:13 - Modificato il 5 Settembre 2023 20:30

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Due treni, uno azzurro ed uno rosso. Due tracciati ferroviari, quello della Spoleto-Norcia ormai smantellato e quello della Retica ancora in uso. Due diversi Paesi, l’Italia da un lato e la Svizzera dall’altro. Dualismi che convergono però attorno ad un unico nome, quello di Erwin Thomann, l’ingegnere che progettò entrambe le ferrovie. Tutto questo e molto di più è il film documentario “Sul Trenino Rosso – Un viaggiatore inaspettato”, realizzato dall’azienda perugina Philms e proiettato in prima nazionale assoluta lo scorso sabato a Spoleto. A fare da sfondo all’evento, il Chiostro di San Nicolò, luogo in cui lo staff messo in piedi dal regista Filippo Fagioli, solo un paio di anni fa aveva presentato il documentario “L’arrivo di un treno”, dedicato invece al tracciato della Spoleto-Norcia. E proprio Filippo Fagioli ha parlato dell’appuntamento di Spoleto, come di un ritorno. “Con questo nuovo lavoro – ha dichiarato infatti prima della proiezione – il nostro legame con questa città si è rafforzato. Perchè è da qui che è partito il film documentario sul ‘trenino rosso’. Queste due ferrovie – ha sottolineato – hanno molto in comune, sia da un punto di vista naturalistico che da quello umano”. E anello di congiunzione è proprio quell’Erwin Thomann a cui è dedicata l’ultima fatica di Filippo Fagioli e dei suoi. È lui infatti ad intessere le trame di due storie che seppur distanti geograficamente finiscono, sotto tanti punti di vista, a sovrapporsi, con un’unica grande eccezione: il fatto appunto che la ferrovia che collegava Spoleto a Norcia sia stata smantellata. Un pezzo di storia andato via, con il tracciato che però potrebbe tornare a vivere all’insegna del turismo ciclistico. “La Spoleto-Norcia – ha infatti detto il presidente dell’Mtb, Luca Ministrini – è considerata la ciclabile più bella d’Italia. Un riconoscimento che deve servire da stimolo per fare bene e che ci spinge a chiedere ancora una volta, e con più forza, il suo completamento nel più breve tempo possibile”. “È un tracciato che può offrire ancora molto, – ha aggiunto l’assessore spoletino all’urbanistica, Antonio Cappelletti – e che può generare ancora molta linfa”. A far seguito ai saluti istituzionali, la proiezione del film documentario a cui hanno assistito anche il nipote ed il pronipote di Erwin Thomann, arrivati direttamente dalla Svizzera per l’occasione, e anche gli eredi di Paolo Bassman, che affiancò l’ingegnere durante la progettazione.  

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