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Ospedale Foligno-Spoleto: “Integrare al massimo anche i territori”

Pubblicato il 22 Maggio 2016 06:12 - Modificato il 5 Settembre 2023 20:21

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Un incontro che vuole essere un contributo al Piano sanitario regionale, ribaltando la logica della sola integrazione degli ospedali che non è stata fatta quando sarebbe stata utile. Quindi il sistema sanitario deve essere ripensato in base alle esigenze dei territori, per essere rispondente alle cronicità in termini di qualità ed eccellenze. A Villa Fabri di Trevi (la scelta di un luogo di mezzo tra Foligno e Spoleto non è casuale) si è tenuto venerdì 20 maggio, “Per una Rete dei servizi sanitari del territorio Valle Umbra Sud e Valnerina”. Evento nel quale è stato ribadito che quando si tratta di sanità prima di tutto è necessario stare dalla parte del cittadino ed avere ben presente le sue esigenze. Ciò implica un ascolto attivo e solidale nell’erogazione di un servizio che deve essere più rispondente possibile alle esigenze della persona malata e delle famiglie che si trovano impegnate fisicamente ed emotivamente nell’assistenza. Questo nella consapevolezza demografica di una popolazione che continua progressivamente ad invecchiare. L’impostazione dell’incontro, che è stato organizzato dalla Cisl Medici e dalla Fnp Cisl Umbria (categoria dei pensionati), non ha riguardato solo gli aspetti più tecnici, quelli squisitamente di ordine pratico, organizzativo e gestionale, ma anche e soprattutto quella dell’ascolto e del coinvolgimento della cittadinanza e delle organizzazioni che rappresentano i professionisti e gli addetti ai lavori. Soggetti questi che, proprio in virtù del ruolo svolto e delle conoscenze acquisite nel proprio percorso professionale, devono e vogliono essere tra i protagonisti delle varie fasi di elaborazione e poi in quella decisionale. Benessere individuale e collettivo, quindi. Nell’auspicata ottica unitaria che superi la suddivisione dei territori nella fase gestionale, ma lasci ad essi tutto l’aspetto organizzativo, la Cisl Medici e la Fnp Cisl hanno sottolineato che la persona, titolare dei diritti, deve essere al centro di qualsiasi scelta. “Non solo dunque integrazione tra ospedali, ma anche e soprattutto tra ospedale e territorio – è stato evidenziato nel corso della giornata di approfondimento-. In una regione che deve riuscire a offrire gli stessi servizi, di alta qualità, in tutte le sue realtà”. Nell’incontro, ad essere trattati tutti i servizi e soprattutto gli aspetti riguardanti le reti nell’oncologia e nella riabilitazione, che proprio in Umbria anche grazie al contributo di fondazioni hanno potuto mettere in campo alcuni strumenti all’avanguardia. Uno tra tutti, quello impegnato nell’ospedale di Trevi: un robot che, quasi avvolgendo il paziente, favorisce un processo riabilitativo al passo con i tempi. Il convegno, infatti, è stato anche motivo per trattare dei nuovi strumenti e tecnologie. “Questi – è stato spiegato dagli organizzatori- dovrebbero essere utilizzati maggiormente e messi al servizio anche di una più efficiente ed omogenea comunicazione tra strutture. L’ottimizzazione dei servizi passa anche da questo nuovo modo di procedere, rispetto al quale l’Umbria non è indifferente ma deve compiere ulteriori passi in avanti”. La Cisl intanto anticipa di voler continuare a contribuire in modo costruttivo a questo progresso e proprio per questo sono previsti altri incontri, nei quali affrontare nelle varie realtà territoriali le problematiche specifiche. L’iniziativa di Trevi è stata presieduta dai segretari generali regionali Cisl Medici Stefano Stefanucci e Fnp Cisl Giorgio Menghini. Dopo il saluto del sindaco di Trevi Bernardino Sperandio ha introdotto i lavori il dottor Pino Giordano. La relazione introduttiva è stata curata dal dottor Paolo Cappotto, componente di segreteria aziendale Usl Umbria 2; hanno concluso i lavori l’assessore regionale Antonio Bartolini e il segretario regionale Cisl Umbria Pierpaola Pietrantozzi.

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