“Oggi celebriamo la festa dell’Italia e degli italiani che con il referendum del ‘46 scelsero un futuro di democrazia e libertà”. Lo ha detto il sindaco di Foligno, Nando Mismetti, intervenendo alle celebrazioni per i settant’anni dalla nascita della Repubblica. Giovedì mattina, infatti, anche la città della Quintana si è fermata per ricordare quanto avvenne il 2 giugno del 1946. E lo ha fatto con una cerimonia a cui ha fatto da sfondo proprio piazza della Repubblica. Lì si sono ritrovate le autorità civili e militari, lì si sono radunati i cittadini per rendere omaggio ai caduti di tutte le guerre e delle missioni di pace con la deposizione della tradizionale corona d’alloro. Ad accompagnare la solennità del momento, le musiche che hanno segnato la storia italiana e che per l’occasione hanno visto schierata in piazza l’associazione Filarmonica di Belfiore, e la voce del soprano folignate Alessandra Ceciarelli che ha intonato l’Inno di Mameli e il Va’ pensiero di Giuseppe Verdi. Una solennità che è riecheggiata anche nelle parole del sindaco di Foligno, Nando Mismetti, ed in quelle della vice presidente della Camera dei deputati, l’onorevole Marina Sereni. MISMETTI – “Quelli del dopoguerra – ha detto il primo cittadino aprendo la fase degli interventi istituzionali – erano tempi difficili, ma in cui c’era tanta voglia di contribuire alla ricostruzione del paese, lasciando emergere un profondo senso di responsabilità da parte di tutti. Oggi invece la situazione appare completamente diversa, perché gli interessi personali prevalgono sul bene comune”. Poche parole, quelle pronunciate, ma facilmente riconducibili anche al delicato momento di crisi vissuto proprio in queste settimane dall’amministrazione folignate. “La nostra Repubblica – ha quindi proseguito – è figlia di tante e di tanti folignati, che diedero la vita per il nostro futuro. Ed è grazie a loro e a questa istituzione se l’Italia ha conosciuto la pace e se è cresciuta e si è sviluppata nei decenni. Oggi, però, la crisi sta mettendo a repentaglio questo equilibrio e noi siamo chiamati a consolidare quest’identità, nonostante la complessità delle nuove emergenze, a cominciare da quella del Mediterraneo. Su questo fronte – ha proseguito – bisogna mettere in campo tutte le iniziative possibili per fermare il dramma delle morti in mare. L’accoglienza non basta, servono anche interventi di cooperazione internazionale per aiutare queste popolazioni e permettere loro di vivere dignitosamente nei propri paesi d’origine”. Ed è proprio in un’ottica di sensibilizzazione della comunità e di integrazione e coesione sociale che il prossimo 16 giugno, in concomitanza con le celebrazioni per la liberazione di Foligno, verrà conferita la cittadinanza onoraria ai bambini nati da coppie di stranieri. “Da qui – ha concluso Nando Mismetti – bisogna ripartire per costruire un paese civile”. SERENI – La parola è quindi passata all’onorevole Marina Sereni che, in un excursus storico, ha ripercorso le varie fasi vissute dal Paese a partire dal ‘46. Guardando all’oggi, invece, l’onorevole Pd ha sottolineato la “profonda crisi democratica” che sta vivendo l’Italia. “Per uscirne – ha detto ricordando anche la riforma costituzionale – il Paese ha bisogno di una democrazia che decida”. Ecco perché per Marina Sereni, “riflettere sulle scelte compiute allora e sul cammino fatto, è anche il modo per guardare al futuro con la giusta consapevolezza di quel che siamo e dei compiti, non semplici che ci attendono”. “Se vorremo riuscire – ha concluso – dovremo essere capaci di recuperare almeno in parte lo spirito, la visione e il coraggio politico che dimostrò di avere quella generazione di grandi italiani”.