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Quintana, gli esperti promuovono la nuova pista e spiegano la “strage” di bandierine

Pubblicato il 20 Giugno 2016 14:16 - Modificato il 5 Settembre 2023 20:03

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Quella appena terminata è stata la Quintana delle novità. Tanti esordienti – Manuel De Nobili dell’Ammanniti, Marco Remoli del Cassero e Mattia Zannori de La Mora – la sorprendente vittoria, arrivata dopo oltre tre decenni, del rione Spada con Daniele Scarponi nelle vesti dell’Audace, anche in questo caso si tratta di un debutto con i colori giallo-nero. L’edizione di giugno 2016 verrà ricordata però anche per un’altra importante ‘prima volta’, quella della pista del Campo de li Giochi. Un otto di gara completamente rinnovato in occasione del Settantennale della manifestazione. Un cambiamento epocale, fortemente voluto dal presidente della commissione tecnica Lucio Cacace, che ha reso la Giostra molto più sicura. “Prima delle prove ufficiali sono stati effettuati 119 giri – dichiara Cacace – durante le prove altri 38 a cui si aggiungono i 20 giri della sera della Sfida, quasi 180 giri senza mai assistere ad uno scivolone o ad una caduta”. Che si tratti di una pista più tecnica e sicura, oltre alle parole dei cavalieri, lo hanno dimostrato gli stessi cavalli. “Sentendosi più sicuro il cavallo si piega molto di più sulle curve, anche se così aumenta la possibilità di sfiorare le bandierine che delimitano il percorso” spiega Cacace. Ecco dunque spiegata la ‘strage di bandierine’ che ha caratterizzato questa edizione e che ha portato all’uscita di scena già alla prima tornata di Gubbini e Innocenzi, protagonisti delle ultime Giostre. Come accade sempre dopo un mutamento la fase di rodaggio è d’obbligo e necessario. L’edizione di giugno è stata la prima grande prova per mettere a punto anche qualche modifica. “Abbiamo riscontrato qualche problema con le bandierine, problema che non si era presentato durante le prove – continua il presidente della commissione tecnica – ci siamo accorti infatti che risulta difficoltoso sostituire l’anima in plastica della bandierina. Bisognerà allungare il picchietto che si trova all’interno che, mentre prima poggiava su un terreno solido adesso è a contatto una base più morbida. Per alcune bandierine abbiamo dovuto impiegare qualche minuto prima di sostituirle”. “I cavalli mi sono sembrati molto equilibrati – dichiara Luca Rovere di Equiteria, l’azienda che ha progettato e realizzato la pista – non hanno mai rotto l’andatura dimostrando che trovavano un buon appoggio sul terreno”. Sotto il profilo strutturale dunque nessun dubbio sull’affidabilità del tracciato, l’unico appunto fatto da Rovere riguarda l’impianto d’irrigazione. “Sostituirei l’impianto attuale – spiega – con uno automatizzato che possa offrire una bagnatura del terreno più veloce ed uniforme, per il resto la pista ha risposto bene a questa prima prova e con il tempo potrà solo migliorare”.

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