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A Cascia la Festa della Rosa e delle Rite

Pubblicato il 28 Giugno 2016 08:59 - Modificato il 5 Settembre 2023 19:59

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“Rita è stata una donna coraggiosa che non ha fatto posto alle mezze misure, è stata donna del sì e non del sì però”. E’ stato questo uno dei passaggi più significativi dell’omelia che l’arcivescovo di Spoleto-Norcia, monsignor Renato Boccardo, ha pronunciato in occasione della Festa della Rosa e delle Rite svoltasi sabato 25 e domenica 26 giugno, a Roccaporena di Cascia. Un evento celebrato nell’Anno Santo della Misericordia, e che è stato pensato per celebrare la bontà di Dio che volle confortare Rita morente con il dono della rosa, fiorita proprio a Roccaporena in pieno inverno. Nell’omelia monsignor Boccardo ha ricordato ai presenti che “il Signore bussa alla porta del nostro cuore chiedendoci accoglienza – sono state le sue parole – a coloro che rifiutano, continua a bussare e a fare delle proposte: non si scoraggia dinanzi all’uomo che preferisce andare altrove. Poi, ci sono quelli che gli dicono di sì ma dopo aver fatto altro, dopo aver pensato a cose più importanti come ad esempio il conto in banca o altri interessi. Gesù, invece, ci chiede di saper distinguere le priorità. E in questo Santa Rita – ha proseguito l’arcivescovo – è un modello da seguire: ella, infatti, non ha esitato nel perdonare senza esitazioni gli assassini del marito; senza tentennamenti ha chiesto al Signore di prendersi i figli piuttosto che vederli macchiati del sangue della vendetta del padre. Rita, dunque, è stata una donna coraggiosa che non ha fatto posto alle mezze misure; è stata una donna del sì e non del sì però; è sempre rimasta fedele alla verità, cioè a Cristo, senza compromessi e mescolanze come invece in molti fanno pur di rimanere a galla. A Rita – ha concluso monsignor Boccardo – chiediamo la furbizia del Vangelo che vuol dire vivere bene e fare il bene”. La festa fu celebrata per la prima volta il 15 giugno 1952. Anche quest’anno sono saliti nel piccolo borgo umbro che conserva i luoghi cari alla vita di Santa Rita prima del suo ingresso in monastero (la Casa natale, la Chiesa di S. Montano dove si è sposata e dove sono sepolti marito e figli, la Casa maritale, il Lazzaretto dove accudiva i lebbrosi, lo Scoglio della preghiera e l’Orto del miracolo) moltissimi pellegrini, i primi giunti addirittura alle 4.30 del mattino. I tre parcheggi dell’Opera erano completamente pieni di pullman. Ad ogni donna di nome Rita è stata consegnata una speciale pergamena, a tutti è stata invece donata una rosa. Dopo la veglia di preghiera del sabato sera presieduta dal vicario generale dell’Archidiocesi mons. Luigi Piccioli, l’altro momento centrale è stato la Messa della domenica presieduta dall’arcivescovo di Spoleto-Norcia mons. Renato Boccardo, che per la prima volta si è tenuta sotto il portico dinanzi al centro congressi, alle pendici dello Scoglio della preghiera e non nella palestra. La liturgia è stata animata dalla corale di Cascia ed è stata trasmessa da MEP Radio. Con il presule hanno concelebrato: don Simone Maggi rettore del Santuario di Roccaporena; mons. Vincenzo Alimenti già rettore del Santuario; mons. Sante Quintiliani già amministratore dell’Opera; don Sem Fioretti, parroco di Cannaiola di Trevi e vicario episcopale per l’amministrazione; don Enrico Russo parroco di S. Maria Assunta in Valle di Avellino (comunità gemellata con Roccaporena nel periodo giugno 2015-giugno 2016); don Roberto Guida parroco di Santa Maria di Castellabate nel Cilento e già parroco di Agropoli, comunità che nel 2014-2015 si gemellò con Roccaporena. Il servizio all’altare è stato curato dai seminaristi della Diocesi. Presenti il sindaco di Cascia Gino Emili, quello di Norcia Nicola Alemanno e quello di Vallo di Nera Agnese Benedetti. Al termine della Messa, c’è stato il passaggio della reliquia della Santa dalla parrocchia di S. Maria Assunta in Valle di Avellino alla zona pastorale di Tortona-Voghera (verrà prelevata nel mese di luglio, ndr).

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