Punto e a capo. Non sembra superata a Foligno la situazione di impasse che, da troppo tempo ormai, affligge la coalizione che sostiene Nando Mismetti. Martedì mattina è infatti andato in scena l’ennesimo atto di una crisi, che sembra tornare puntuale ad ogni seduta del consiglio comunale. Al punto che lo stesso primo cittadino, ribadendo di esser stanco della situazione, si è detto nuovamente pronto a rassegnare le proprie dimissioni se non ci dovessero essere le condizioni per andare avanti. Una presa di posizione netta, quella di Nando Mismetti, scaturita dall’assenza in aula di Roberto Ciancaleoni (Psi), Moreno Finamonti (Pd) e Lorenzo Schiarea (MpF). Tre assenze pesanti che hanno rischiato di far mancare il numero legale per l’apertura dei lavori della massima assise cittadina, se non fosse stato per la presenza in aula di Elisabetta Piccolotti (SI) ed Elio Graziosi (Gruppo misto). Non un tentativo di andare in aiuto della maggioranza il loro – hanno tenuto a sottolineare – ma un gesto di responsabilità dal momento che, al primo punto all’ordine del giorno, vi era l’assestamento generale del bilancio di previsione. Una pratica che per Piccolotti e Graziosi – che in fase di votazione si sono poi astenuti – andava comunque discussa, vista la presenza, tra l’altro, dell’accantonamento di oltre 500mila euro per i fondi rischi sulle partecipate, con riferimento principalmente a Fils. Un provvedimento che l’assessore al bilancio Elia Sigismondi ha definito “prudenziale”, e che per Piccolotti e Graziosi va letto in un’ottica di tutela dei 40 posti di lavoro. In disaccordo, invece, le altre forze di opposizione con Riccardo Meloni e Ivano Ceccucci (Forza Italia), che hanno sfilato il badge al momento della votazione, e Stefania Filipponi (Impegno civile), Fausto Savini (M5S) e Agostino Cetorelli (Gruppo visto) che invece hanno votato contro. La pratica è stata comunque approvata con undici voti, ma i malumori non sono certo mancati. L’intera minoranza ha poi abbandonato l’aula quando, chiusa la pratica dell’assestamento di bilancio e della salvaguardia degli equilibri, si è passati ai successivi punti all’ordine del giorno, ed in particolare alla mozione sull’ex Zuccherificio presentata da Nando Mismetti. Un documento che avrebbe dovuto tirare le fila di quanto fatto dal gruppo di lavoro, nominato per trovare la quadra tra le posizioni dei vari soggetti in gioco – compresi dunque quelli delle due proprietà, Coop Centro Italia e Gruppo Gabrielli –, ma che non ha trovato d’accordo la minoranza. Neppure quella parte rappresentata da Filipponi, Piccolotti e Graziosi che del gruppo di lavoro hanno fatto parte. Da qui l’uscita di scena che ha comportato la mancanza del numero legale necessario per andare avanti con la pratica. Si chiude così un’altra difficile pagina per la città di Foligno che si ritrova, ora, punto e a capo, con una maggioranza sempre in bilico e una vicenda, quella dell’ex Zuccherificio, che neppure questa volta ha avuto il suo lieto fine.
Il ritorno dei “dissidenti” mette in difficoltà Mismetti sull’ex Zuccherificio
Pubblicato il 12 Luglio 2016 12:38 - Modificato il 5 Settembre 2023 19:50
Il consiglio comunale di Foligno
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