22.6 C
Foligno
sabato, Maggio 3, 2025
HomeCronacaTerremoto, a Foligno chiusa via dell'Oratorio. Sopralluogo in Cattedrale

Terremoto, a Foligno chiusa via dell’Oratorio. Sopralluogo in Cattedrale

Pubblicato il 24 Agosto 2016 09:55 - Modificato il 5 Settembre 2023 19:30

Tienimi informato

Rimani sempre aggiornato sui fatti del giorno

Ultimi articoli

L’arte contro la violenza di genere: Fidapa dona quattro opere al Commissariato di Foligno

Realizzati dalle socie e artiste Irene Balduani, Donatella Marraoni e Laura Vedovati, i quadri saranno esposti nella stanza per le audizioni protette lanciando un messaggio forte e universale

Manovra fiscale, il Pd incalza la maggioranza: “Scivoloni di una democrazia svuotata”

Dopo il consiglio comunale aperto del 30 aprile scorso non si è fatta attendere la risposta dei “dem”: denunciata l’assenza di confronto sul bilancio comunale e l’aumento della Tari e chiesto un uso della sala comunale più orientato al dialogo sui problemi della città

Due folignati insigniti della Stella al merito del lavoro

Natascia Massini e Roberto Velotti sono stati tra i 14 umbri che si sono distinti per meriti eccezionali nel corso della loro carriera. Il prefetto Zito: “Rappresentano una straordinaria testimonianza di eccellenza, di abnegazione e di dedizione silenziosa al proprio dovere”

Il sisma ha colpito nella notte, come 19 anni fa. Nella mente e nei ricordi degli umbri il pensiero è stato proprio quello del terribile terremoto che nel 1997 portò panico e distruzione tra Umbria e Marche. Ancora una volta queste due regioni sono accomunate da un triste destino. Questa volta però, il terremoto si è fatto sentire qualche chilometro più a sud, nella Valnerina. Ad aggiungersi è stato anche il Lazio e la provincia Reatina che, insieme all’ascolano, hanno subito il contraccolpo peggiore sia in termini di vite umane che di edifici crollati. Amatrice e Accumoli, epicentro del sisma di 6 gradi delle 3.36, le città maggiormente devastate. In Umbria un’anziana di Spoleto è rimasta lievemente ferita alla testa, mentre un uomo, nella frazione montana di Curasci di Foligno, ha riportato la frattura di un piede nel tentativo di uscire di casa. La città in Umbria maggiormente colpita è Norcia, epicentro di altre forti scosse notturne. Nella mattinata, i vigili del fuoco in piazza San Benedetto hanno allestito un punto per la raccolta delle segnalazioni di danni. Disagi sotto il profilo della viabilità, con un crollo all’interno della galleria lungo la Tre Valli, rimasta chiusa tra Borgo Cerreto e Serravalle e tra Norcia e Arquata del Tronto. La gente è scesa in strada in tanti Comuni umbri anche se, come detto, i danni maggiori si sono registrati a Norcia dove è rimasta gravemente danneggiata anche la basilica di San Benedetto e la Concattedrale di Santa Maria. Inagibile l’ostello della gioventù. Gravi danni anche a Castelluccio di Norcia. Nella frazione di San Pellegrino è crollata una casa. La scossa delle 3.36 si è sentita anche ad Assisi, ma non è stato registrato nessun danno alle Basiliche. La presidente della Regione Catiuscia Marini, dopo aver partecipato alla riunione le Centro funzionale di Foligno, in mattinata si è recata anche a Norcia per fare il punto della situazione con il sindaco Nicola Alemanno. La Valle Umbra Servizi ha rilevato alcune perdite nelle condutture di San Pellegrino di Norcia, piccoli cedimenti su alcune sorgenti del folignate, che non influiscono però sulla qualità dell’acqua. A Spoleto da registrare crepe in alcuni edifici, tra cui il tribunale. Caduti anche alcuni calcinacci in centro. FOLIGNO – A Foligno diversi i sopralluoghi dei vigili del fuoco, che hanno ricevuto un centinaio di richieste. Qualche calcinaccio venuto giù all’interno della chiesa di Sant’Eraclio, così come nella Cattedrale di San Feliciano, dove nella tarda mattinata i pompieri hanno effettuato un sopralluogo. I problemi maggiori in via dell’Oratorio, con una volta che ha subito alcuni danni. Il sindaco di Foligno, Nando Mismetti, ha firmato un’ordinanza per la chiusura delle scuole del territorio comunale – dove si stanno effettuando i corsi di recupero per gli studenti degli istituti superiori – per effettuare i sopralluoghi negli edifici scolastici e verificarne la stabilità dopo il sisma. La chiusura delle scuole verrà revocata appena verranno conclusi i sopralluoghi. Per l’effetto della scossa di terremoto sono caduti calcinacci e una pietra in via dell’Oratorio prossima alla cattedrale di San Feliciano (dove sono caduti calcinacci e si è staccato un pezzo di materiale da una navata). Il Comune ha inoltre messo a disposizione le proprie “casette di legno” per chiunque avesse subito danni alla propria abitazione. Avrebbero subito danni (stando ai racconti dei residenti) anche l’Oratorio di San Pietro ad Annifo e la Basilica di Plestia, a confine tra Umbria e Marche. DALLA REGIONE – Già dalle prime ore di martedì si è attivata l’Unità di crisi della Regione Umbria. A Norcia sono state portate, come primo intervento, 15 tende e 150 moduli letto con una mensa mobile. Nella mattinata sono state registrate circa 60 scosse, la maggior parte di magnitudo superiore a due e più di dieci con magnitudo superiore a tre. I primi sopralluoghi nelle strutture verranno effettuati da un drone. MARINI: “LA RICOSTRUZIONE IN UMBRIA HA FUNZIONATO” – “La forte scossa che ha colpito stamani anche l’Umbria, superiore a quella che nel 1997 interessò la nostra regione, ha causato danni contenuti a differenza di quanto purtroppo accaduto nelle Marche e nel Lazio. Ciò testimonia che la ricostruzione in Umbria è stata una buona ricostruzione  che ha saputo garantire sicurezza per la popolazione e qualità è velocità degli interventi”. Lo ha detto la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, nel corso della visita alla zone colpite dal sisma. “Come Umbria, ci siamo subito posti – ha aggiunto Marini – l’obiettivo innovativo di non limitarsi alla semplice riparazione del danno ma di metter in sicurezza l’intero territorio, dalle case, agli edifici pubblici ai beni culturali a tutte le infrastrutture. Sin dalle prime fasi dell’emergenza la ricostruzione ha visto il protagonismo della comunità locali, mentre le istituzioni hanno svolto un ruolo di programmazione e controllo. Abbiamo scelto di ricostruire negli stessi luoghi e per garantire la qualità degli interventi e la tenuta del tessuto sociale abbiamo messo a punto strumenti come il Durc, documento unico per regolarità contributiva, che poi è stato recepito a livello nazionale per la sicurezza e la trasparenza della ricostruzione”.

 

Articoli correlati