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Biodigestore, dopo le polemiche Vus, Ati3 e Asja rompono il silenzio

Pubblicato il 7 Settembre 2016 13:38 - Modificato il 5 Settembre 2023 19:22

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Dopo le tante polemiche ed i tanti dubbi sorti attorno alla realizzazione del biodigestore di Casone, si prova a fare chiarezza a beneficio soprattutto dei cittadini. E l’occasione sarà l’incontro in programma per lunedì 12 settembre, alle 12.30, nella sala Pio La Torre di palazzo comunale, a Foligno. L’iniziativa vedrà seduti al tavolo i vertici Vus con il presidente Maurizio Salari e il direttore Walter Rossi, l’Ati 3 con Fausto Galilei e Asja Ambiente Italia con l’amministratore delegato Alessandro Canale. Obiettivo dichiarato quello di presentare alla cittadinanza, con chiarezza, dati e fatti di un impianto che – spiegano – va a completare il ciclo integrato dei rifiuti sul territorio. MOVIMENTO 5 STELLE – Intanto le polemiche sulla vicenda del biodigestore non si placano. E a prendere la parola è, ancora una volta, il Movimento 5 Stelle con la portavoce in consiglio regionale, Maria Grazia Carbonari, e i rappresentanti dei Comuni interessati dalla realizzazione dell’impianto, e cioè Foligno, Spoleto, Spello, Trevi, Bevagna e Gualdo Cattaneo. Nella nota gli esponenti pentastellati fanno riferimento alla lettera inviata dall’Ati3 all’assemblea legislativa di palazzo Cesaroni per chiedere l’approvazione di un “atto amministrativo che trasferisca dalla Regione alla Vus la titolarità di un terreno di circa un ettaro per iniziare i lavori di costruzione del biodigestore e concluderli entro e non oltre il 31 dicembre 2017, pena – riportano i grillini – la perdita del cofinanziamento regionale di oltre 3 milioni di euro”. I pentastellati parlano a questo proposito di “toni da ultima spiaggia” per poi tornare ad accendere i riflettori sulla scarsità di informazioni fornite sul progetto. “Così facendo – dicono -, verrebbero menomate le prerogative e facoltà dei cittadini a essere correttamente e compiutamente informati sui rischi ambientali, biologici, sanitari ed economici e sulla differenza tra l’impiantistica esistente e quella progettata”. A sollevare qualche perplessità tra le fila del M5S è poi la mancanza della firma del sindaco di Campello sul Clitunno, l’unico tra i 22 Comuni dell’Ati 3 a non aver dato il placet a quella che i pentastellati definiscono una “scelta politica più per disciplina di appartenenza che per diretta, reale e approfondita conoscenza del tema”. Altro punto toccato nella nota, le dimensioni dell’impianto “triple – denunciano dal M5S – rispetto al fabbisogno di raccolta del territorio”, tali quindi da “far affluire – dichiarano – rifiuti da fuori regione, ossia migliaia di camion in più per il maggior volume di spazzatura trasportata e strade sbriciolate dopo poco tempo che non faranno altro che peggiorare la qualità dell’aria, con il conseguente deprezzamento di terreni e immobili e rischi sanitari e biologici”. QUI FOLIGNO – E proprio della realizzazione dell’impianto di compostaggio si parlerà giovedì 8 settembre nella seduta della commissione controllo o garanzia del Comune di Foligno. L’appuntamento è alle 16 nella sala Pio La Torre di palazzo comunale.  

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