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Un altro simbolo di Foligno abbassa la saracinesca: addio a “La Casa del frullato”

Pubblicato il 3 Ottobre 2016 16:03 - Modificato il 5 Settembre 2023 19:09

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La mitica carbonara di Antonella, il gelato e l’aperitivo di Fabio. La sfida è trovare un folignate che dopo queste menzioni non faccia subito riferimento allo storico locale ‘La Casa del frullato’. Da oggi Foligno però dovrà fare a meno di quello che è stato un punto di riferimento per tutta la città. Abbassa la saracinesca infatti anche il noto locale di corso Cavour, rilevato nel 1988 dalla famiglia Bocchini che per ben 28 anni ha accolto nelle sue sale intere generazioni. All’epoca si trattava di una vera e propria novità: “Proponevamo già l’aperitivo e facevamo i frullati con la frutta esotica che un furgone portava direttamente da Roma – racconta Fabio Bocchini – una vera innovazione. La cosa poi è andata piano piano scemando, la frutta è arrivata nei supermercati quindi la novità era a portata di tutti e si è persa così la particolarità”. “Siamo una famiglia semplice che ha cercato di trasmettere la sua semplicità attraverso questa attività – aggiunge la moglie Antonella, sempre insieme a Fabio dentro al locale in tutti questi anni – speriamo di esserci riusciti anche se purtroppo non è bastata per sopravvivere a tutte le innovazioni che ci sono state”. “Siamo passati di moda” accennano con un pizzico di rammarico. Eppure in questi giorni che hanno preceduto la chiusura definitiva del locale i folignati di tutte le età hanno, attraverso i social e non solo, espresso tutto il loro affetto per quel piccolo ‘rifugio’ che ognuno a modo suo porterà impresso nella mente. Sabato i ragazzi del Foligno Rugby hanno voluto festeggiare Fabio, vecchio rugbista e appassionato, nel suo locale che tante volte li ha ospitati e ringraziarlo facendogli dono della maglia ufficiale della squadra. Un luogo sano, in cui mangiare e bere bene, un’attività che Fabio e la sua famiglia hanno deciso di costruire a loro immagine e somiglianza senza mai scendere a compromessi. “ Ci piaceva che il locale fosse frequentato sempre da gente in gamba – sottolinea Bocchini – in 28 anni non mi è mai capitato di dover chiamare le forze dell’ordine e ne sono fiero. Abbiamo scelto di non inserire mai le slot machine perché non volevamo che la gente buttasse via i soldi, sempre presenti invece i giochi da tavolo”. Uno spazio dove darsi appuntamento e passare qualche ora in tranquillità, il luogo perfetto dove trascorrere gli anni dell’adolescenza, dove conoscere persone, portare la famiglia o far nascere un amore. La città nel tempo però è mutata, si è allargata, è cambiato il modo di entrare in contatto tra le persone. “Un tempo ci si dava appuntamento e ci si vedeva nel luogo prestabilito, adesso con la tecnologia ci si sente mentre ci si sposta, spesso cambiando nel giro di pochi minuti il luogo di incontro – è il punto di vista del familiare proprietario – la liberalizzazione selvaggia delle licenze poi ha fatto il resto”. Un posto la cui storia, secondo le leggende narrate dagli anziani, raggiunge l’epoca di Garibaldi. “Ormai quasi 15 anni fa entrò nel bar una signora sull’ottantina – racconta Fabio – e ci raccontò che quando era bambina la madre la mandò a prendere qualcosa di caldo e sembrerebbe che questo posto già esistesse perchè lei ricordava di essere entrata proprio qui dentro”. A prescindere dal passato di questo locale la certezza è che ‘La Casa del frullato’, nome cambiato da Bocchini quando lo rilevò, una pagina di storia importante per la città di Foligno l’ha scritta. L’eco del nome di quell’insegna probabilmente continueremo a sentirlo anche in futuro quando racconteremo ai figli e ai nipoti i pomeriggi passati in quel posto che per tanti era una seconda casa.

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