Sembrava una tranquilla giornata alla stazione ferroviaria di Foligno, ma una serie di denunce a catena ha reso necessario l’intervento della polizia ferroviaria. Alla base dell’attività, che si è svolta sulla modalità delle scatole cinesi, dove una sola ne contiene molte altre, c’è da un lato un furto di bicicletta e dall’altro una persona che si è rifiutata di fornire le proprie generalità. Episodi diversi ma collegati tra di loro. Il primo passo l’ha compiuto un cittadino che si è recato negli uffici Polfer per denunciare il furto di una bicicletta, parcheggiata in stazione, innescando così gli accertamenti del caso. Un’indagine rapida quanto efficace che nel corso del suo svolgimento ha avuto un’estensione con il secondo protagonista di questa singolare vicenda: un viaggiatore che ha rifiutato di essere identificato. In quel frangente la svolta: gli agenti della polizia ferroviaria notano infatti transitare due persone riconoscendo una quale sospettato per il furto della bicicletta. Tutti e due vengono fermati per accertamenti. In quel frangente si scopre che l’uomo in compagnia del sospettato del furto era a sua volta ricercato in quanto inottemperante ad un ordine di espulsione del questore. Anche altri due i reati contestati: quello di rifiuto di indicare le proprie generalità e il furto aggravato della bici. Il colpo di scena finale ha riguardato la vittima del furto: anche lui è risultato essere persona da ricercare in quanto destinatario di una notifica per il reato di danneggiamento aggravato.
Foligno, una denuncia dietro l’altra in un colpo solo: Polfer sugli scudi
Pubblicato il 12 Novembre 2016 12:05 - Modificato il 5 Settembre 2023 18:49
Alessandro D'Antoni e gli agenti Polfer di Foligno
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