Era il 25 novembre del 2006 quando l’improvvisa esplosione di un silo alla Umbria Olii di Campello sul Clitunno provoca la morte di quattro persone. A perdere la vita in quel tragico incidente Maurizio Manili, titolare di una piccola ditta incaricata di installare delle passerelle alla sommità dei silos, e tre suoi dipendenti, Tullio Mottini, Vladimir Todhe e Giuseppe Coletti. Unico superstite Klaudio Demiri. Da allora sono passati dieci anni, trascorsi tra aule di tribunale e rimpalli di responsabilità la maggior parte delle quali riconosciute in capo all’amministratore unico della Umbria Olii, Giorgio Del Papa, condannato dalla Cassazione a 5 anni e 4 mesi di reclusione. Ma nonostante il passare del tempo la comunità umbra non dimentica. Ecco perché, per venerdì 25 novembre – a dieci anni esatti da quella tragedia – la Cgil dell’Umbria ha organizzato un’iniziativa di memoria e impegno sul tema della sicurezza nei luoghi di lavoro. “Un lavoro per vivere, non per morire”, questo il titolo dell’evento che si terrà a partire dalle 9.30 nella sala della partecipazione di palazzo Cesaroni a Perugia, sede del consiglio regionale. Ad intervenire all’appuntamento saranno alcuni dei familiari delle vittime, l’ex sindaco di Campello sul Clitunno Paolo Pacifici, il presidente dell’Anci Umbria e sindaco di Narni, Francesco De Rebotti, e decine di rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza che arriveranno nel capoluogo perugino da tutta l’Umbria.
“Un lavoro per vivere, non per morire”: la Cgil ricorda la tragedia della Umbria Olii
Pubblicato il 24 Novembre 2016 12:54 - Modificato il 5 Settembre 2023 18:43
L'azienda Umbria Olii
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