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Povertà, a Foligno ogni giorno in 300 si rivolgono alla Caritas

Pubblicato il 30 Novembre 2016 16:32 - Modificato il 5 Settembre 2023 18:40

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Sono all’incirca trecento le persone che, quotidianamente, usufruiscono dei servizi offerti dalla Caritas diocesana di Foligno. Si tratta di uomini e donne, giovani e meno giovani, nel 60 per cento dei casi italiani, che si rivolgono al centro di ascolto, che pranzano e cenano alla mensa della Caritas, che acquistano beni di prima necessità all’Emporio della solidarietà. Numeri e dati che confermano come il fenomeno della povertà dovuto alla crisi economica non sembra volersi arrestare. “Il rapporto della Caritas nazionale – spiega il direttore folignate dell’organismo pastorale della Cei, Mauro Masciotti – parla di una povertà in continua crescita, come testimoniato anche dalla situazione registrata a Foligno, che cerchiamo di affrontare giornalmente con le istituzioni ma anche appellandoci alla comunità”. Una comunità, quella folignate, che risponde bene alle richieste di aiuto della Caritas, sia per quanto riguarda i privati che le attività commerciali. Ne è un esempio, su questo fronte, il “Carrello della solidarietà” ma anche le iniziative messe in campo per il recupero del cibo, che vedono in prima linea supermercati e catene alimentari non solo in determinati periodi, ma durante tutto l’anno. Aiuti economici, dunque, ma non solo. Per il direttore della Caritas folignate, infatti, è importante anche la presenza e la vicinanza a chi vive in situazioni di difficoltà. E il disagio economico, oggi, sembra colpire in maniera preponderante anziani e padri separati o divorziati che non riescono a coprire tutte le spese. Ci sono poi situazioni che esulano dalla questione prettamente economica e che riguardano i giovani, sempre più scoraggiati dalla mancanza di prospettive. “Il 15 per cento delle persone che si rivolgono al nostro centro d’ascolto – dichiara Masciotti – sono ragazzi. Si tratta di laureati che non hanno ancora compiuto di trent’anni e che si sentono soli e disorientati, preoccupati per il loro futuro. E noi cerchiamo di aiutarli con percorsi di formazione”. Stesso discorso anche per quelle mamme e quei papà rimasti senza lavoro. In undici stanno infatti usufruendo di un altro progetto firmato Caritas, “Il telaio”, che prevede l’assegnazione di borse lavoro per l’accoglienza e l’assistenza ai profughi, altra emergenza che vede in prima linea l’organismo pastorale della Cei. Terzo e ultimo fronte, quello del terremoto che ha colpito la Valnerina, che vede la Caritas in azione con più progetti. Dalla messa a disposizione di camper e roulotte – a breve ne verranno consegnate una sessantina – alla creazione di un presidio a Norcia. L’obiettivo è quello di ricostruire il tessuto sociale, partendo dalla ripresa economica delle tante attività agricole danneggiate dal sisma.  

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