Dopo i numerosi messaggi di cordoglio, la città di Foligno ha fatto sentire la propria vicinanza alla famiglia di Leonello Radi anche in occasione dei funerali, celebrati martedì pomeriggio nella procattedrale della Madonna del Pianto da monsignor Gualtiero Sigismondi. Una funzione religiosa durante la quale il vescovo di Foligno ha parlato dell’“uomo libero” che Leonello Radi è stato, “libero soprattutto da se stesso, segno – ha spiegato – di vita eterna” e di come, insieme alla moglie Maria Grazia – venuta a mancare solo pochi mesi fa – siano stati “servi buoni e fedeli”. Ripercorrendo le tappe che hanno segnato i suoi 87 anni, monsignor Sigismondi ha parlato anche di Nemetria, definendo il progetto fondato da Leonello Radi nel 1987 un “testamento olografo”. “Dando vita a Nemetria – ha aggiunto il vescovo folignate – ha dato dimostrazione di aver capito come economia e solidarietà debbano andare di pari passo, di come si debba perseguire il bene comune. È un progetto – ha concluso – che andrà portato avanti anche in futuro. L’eredità che Leonello ci ha lasciato”. Parole che in qualche modo ricalcano anche le ultime volontà dello stesso Radi, che in una lettera indirizzata ai figli ha lasciato una sorta di testamento spirituale, nel quale Nemetria è stata definita la sua sfida più grande. Rivolgendosi al figlio Luca, ma con il pensiero anche ad Antonello e Laura ed ai suoi nipoti, Leonello Radi ha quindi ricordato i suoi genitori, i suoi fratelli, la moglie Maria Grazia ed il suo lavoro in banca, ma anche le amicizie che hanno segnato la sua vita, come quella con fratel Carlo Carretto e con l’ex sindaco di Firenze Giorgio La Pira. Nella lettera, Radi ha poi ribadito lo stretto legame con l’Umbria. “Ho sempre creduto in questa terra, che non ho mai abbandonato, rinunciando anche ad alcune opportunità di lavoro fuori regione. Il mio unico rimpianto non poter dar seguito a nuovi progetti, i miei successi più belli li ho vissuti vedendo i sorrisi degli artigiani, degli agricoltori e degli imprenditori che ho incontrato nel mio lavoro”. Poi, un ultimo pensiero alla sua famiglia. “Anche se non ci sarò più – ha lasciato scritto – ricordate che sarò sempre lì a guardarvi e voi mi vedrete in tutto quello che farete”. Ad ascoltare le ultime parole di Leonello Radi una basilica gremita di privati cittadini, di amici e parenti, ma anche di rappresentanti del mondo delle istituzioni, politici ed imprenditori. Tutti intervenuti per dare l’ultimo saluto ad un uomo che, con il suo operato, ha segnato la storia della città di Foligno.