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Quintana, partita la seconda fase del 4D. Già operativi 37 studenti

Pubblicato il 27 Gennaio 2017 15:43 - Modificato il 5 Settembre 2023 18:14

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Sono 37 gli studenti che hanno iniziato la seconda fase del progetto “Quintana in 4D”, il primo esempio concreto di patrimonio culturale intangibile fruibile in realtà aumentata. Il progetto vede la collaborazione tra l’Ente Giostra, il Centro studi Città di Foligno, l’associazione Stati Generali dell’Innovazione, la Digital Cultural Heritage, Arts & Humanities. Si articola in quattro fasi e, proprio in questi giorni, sono partiti i laboratori, nell’ambito dell’alternanza scuola lavoro. Protagonisti 37 studenti degli istituti superiori di Foligno (liceo classico Frezzi, liceo scientifico Marconi e istituto Orfini) che sono interessati al progetto di ricerca e sviluppo per la salvaguardia e la valorizzazione digitale del patrimonio artistico culturale intangibile e 30 giovani, tra i 16 ed i 35 anni, dei 10 rioni della Giostra della Quintana. I laboratori sono quattro e riguardano le attività di video-editing, graphic design, web marketing e narrazione drammatica. L’obiettivo finale del progetto è la nascita a Foligno di un campus internazionale per la creazione di compagnie teatrali stabili museatrali hi-tech che garantiscano posti di lavoro altamente qualificati ai giovani grazie all’invenzione di nuove figure professionali situate tra le più recenti tecnologie digitali e l’immenso patrimonio artistico e culturale italiano. In quest’ottica Foligno e la Quintana si configurano come un museo-teatro in grado di offrire centinaia di ore di intrattenimento digitale ai visitatori e ponendosi come punto di incontro, palcoscenico e laboratorio di sperimentazioni per nuove generazioni di artisti, insegnanti, studenti, professionisti e imprese dell’industria digitale. Il nome “Quintana in 4D” sintetizza la visione affiancando alla centralità della Quintana come elemento culturale e identitario le 4D di “Divertimento Digitale e Didattica Diffusa”. La Quintana, dunque, con il suo fascino, la sua tradizione, le sue storie, la ricerca scientifica che le è sottesa e, soprattutto, la comunità viva che la sostiene e la tramanda, rappresenta il contenuto ideale per creare il “libro di testo” internazionale per la didattica di queste nuove professioni.

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