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Umbria, turismo a picco. Crolla anche Montefalco nonostante Antoniazzo Romano

Pubblicato il 5 Febbraio 2017 10:24 - Modificato il 5 Settembre 2023 18:10

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Un bilancio negativo, che rischia di mettere in ginocchio un’intera regione. Ad un mese dall’inaugurazione della mostra di Antoniazzo Romano, quello che lancia il Museo San Francesco di Montefalco è un appello alle istituzioni, affinché possano aiutare un settore, quello del turismo, a ripartire. “Purtroppo non è un bilancio positivo rispetto a quella che era l’aspettativa – dichiara la responsabile del Museo Serena Marinelli – perché a seguito degli eventi sismici si è creato nella regione un crollo totale delle presenze turistiche. E’ un momento di grande difficoltà di tutto il settore – sottolinea – che vede il crollo del 50 per cento delle presenze”. Un dato preoccupante, che fa riflettere su come la paura dei recenti eventi sismici e i messaggi lanciati dai mass media, abbiano innescato un brusco calo di presenze che, al contrario, l’anno scorso hanno fatto registrare grandi numeri. Un settore quello del turismo che, come spiega Marinelli, è sano ed è completamente visitabile, ad eccezione purtroppo di una zona circoscritta. “Il 2016 – spiega Marinelli – è stato un anno in grande ascesa, con un incremento tra il 25 e il 30 per cento delle presenze. Dopo il sisma si è iniziato a registrare un decremento pari, che è arrivato fino al 50 per cento. Di media, nel museo, entra un terzo delle persone. Una situazione tragica, con conseguenze negative per tutto l’indotto del territorio”. Numerosi i tavoli in Regione, a cui ha preso parte lo stesso Museo della Ringhiera dell’Umbria. “Ci sono stati degli incontri per sottoporre questo problema, ma ancora non abbiamo avuto riscontri – spiega la responsabile -. Mi auguro che da parte degli organi competenti ci sia un’azione seria di rilancio, perché altrimenti ad una tragedia se ne aggiunge sicuramente un’altra, in una regione che vive di questo”. Nessun calo, invece, per quanto riguarda le presenze delle scuole di tutto il territorio nazionale che, nonostante alcuni ritardi dovuti al sisma, non accenna a fermarsi. “Ci siamo riconnessi con le scuole del territorio – afferma Marinelli – facendo ripartire tutta l’attività didattica. Vanno bene anche le visite di gruppi di studenti per la mostra di Antoniazzo Romano, con prenotazioni anche da fuori regione”. Un indotto, quello scolastico, che assicurerà la presenza di 1000/1500 ragazzi fino al mese di maggio, come sottolineato dalla responsabile del Museo, e che proseguirà con i campus estivi previsti per quest’estate. Da un punto di vista architettonico, nessun danno è stato registrato alla struttura. “Abbiamo avuto solo un pronto intervento di messa in sicurezza di una piccola cappella da parte del Comune – conclude Serena Marinelli –. Siamo aperti e continueremo ad esserlo, con la speranza che i turisti tornino a visitare la città e il suo Museo”. 

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