In centinaia sabato mattina nel cortile della scuola media Carducci per salutare l’istituto che ha ospitato e visto crescere tanti folignati. Parte dell’edificio, leso dal terremoto, verrà a breve demolito mutando così l’immagine con cui la città ha sempre identificato quella che è stata la prima scuola media di Foligno. Un momento che ha toccato le corde emotive dei presenti, molti dei quali non mettevano piede nella scuola dai tempi dell’adolescenza. La cerimonia, ideata dall’ex dirigente scolastico Pier Giorgio Lupparelli, è stata introdotta dalle parole dell’attuale preside, Morena Castellani. “La presenza – esordisce – di generazioni intere di cittadini ci fa sentire meno soli in un momento così difficile. Una scuola è una comunità , crea senso di appartenenza, basta uno sguardo per riconoscersi. Questa presenza assume ancora più importanza adesso, dato che dalla prossima settimana questa struttura verrà meno. Siamo testimoni di un passaggio epocale che proseguirà con la costruzione del nuovo edificio”. A seguire a prendere la parola è stato Pier Giorgio Lupparelli: “ Quando sono arrivato qui questa mattina – dichiara – ho visto tanta emozione. Rivedere le stesse finestre, l’alberatura, le facciate così come ce le ricordiamo ci ha permesso di tuffarci nel passato e di trasmettere queste immagini nel nostro futuro”. Di fronte ai luoghi in cui si è vissuto ognuno ha tirato fuori dalla scatola dei ricordi qualche aneddoto che sembrava sepolto dagli anni trascorsi. C’è chi si è presentato in gruppo con i compagni e gli amici con cui hanno condiviso questi spazi, chi ha incontrato vecchie conoscenze, chi ha portato con sé i propri bambini mostrando loro i luoghi in cui sono cresciuti, chi ha voluto immortalare il momento in fotografie che si trasformeranno in cimeli preziosi. Presente una studentessa dell’anno scolastico 1942/43, Rinalda Bottai, e Mihail Zmejkoski, studente della prima media che hanno apposto le loro firme su una lastra che verrà conservata nel nuovo edificio, per lasciare traccia del passato e accompagnare la scuola nel suo percorso futuro. “Ho un bellissimo ricordo degli anni della scuola – racconta Rinalda Bottai, una delle prime studentesse dell’istituto – erano gli anni della guerra ma era piacevole stare in questo luogo. Mi dispiace che l’edificio scompaia ma sono contenta che i miei nipoti e pronipoti potranno frequentare una scuola più sicura”. “ Sono onorato di porre la mia firma su questa lastra – continua il giovane Mihail – frammento del passato e radice del presente”. Dopo la siglatura dei due ‘studenti’ e la consegna di un documento risalente al 1942 ai presenti in tanti si sono soffermati intorno alla scuola per un ultimo sguardo al passato in attesa di poter ammirare la nuova scuola media Carducci.

